La sentenza del ministro Gennaro Sangiuliano: “La carta stampata non avrà più i numeri del passato”. A Parma, dove il ministro ha aperto il festival di Open con un collegamento video, il titolare del dicastero della Cultura sciorina numeri, dati e considerazioni: “È evidente che i numeri della carta stampata non saranno mai più quelli del passato. Come sempre bisognerà convivere con il nuovo e riassestare la propria presenza in un panorama sempre più articolato e frastagliato”. Insomma, nulla di nuovo sotto al sole. I giornali devono convivere con il digitale, la frontiera è internet e non si torna indietro. Ma una speranza c’è, persino per la carta stampa almeno secondo il ministro Sangiuliano: “Tantissimi si sono interrogati sul futuro della carta stampata. Io non credo che un sistema sia destinato a sparire del tutto. Quando incominciò ad affermarsi la televisione in Italia, tutti dicevano che la radio sarebbe stata destinata a scomparire. Invece la radio è rimasta, ha trovato un suo ambito e una sua funzionalità; certo non fa più gli ascolti che faceva negli anni 30 e 40, ha dovuto cedere molto pubblico alla televisione, però ha trovato una sua dimensione, una sua dignità molto importante”.
Infine, il ministro ha affermato quello che ormai sanno già tutti. E, rivangando il suo passato da giornalista, ha detto che “è evidente che i numeri della carta stampata non saranno mai più quelli del passato. Ho iniziato a fare questo mestiere quando ancora c’erano giornali che superavano le 500mila copie di vendita al giorno, ora credo che nessuno arrivi a questi numeri. Come sempre bisognerà convivere con il nuovo e riassestare la propria presenza in un panorama sempre più articolato e frastagliato”.
Ed è proprio questo il tema. Quello che ormai da anni, insieme alle constatazioni sulle vendite in edicola, editori e giornalisti hanno sollevato a più riprese. Non solo in Italia ma in tutto il mondo. Il web sarà la frontiera, ma il guaio è che il mondo digitale è un oligopolio, che nessuno riesce a scardinare.