Amazon contro l’Ue: “No alla tassa su internet”

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L’Ue non si azzardi a imporre nuove tasse ai giganti del web, Amazon, in un post apparso sul blog aziendale, deplora la scelta dell’Unione di procedere alla richiesta di una web-tax per gli operatori cosiddetti Over the top, le major del mondo digitale. Secondo la piattaforma di Jeff Bezos, il rischio sarebbe quello di deprimere tutta l’economia di internet che si basa su qualità, creatività e connettività. L’imposizione di una tassa, secondo Amazon, “aumenterebbe il costo delle reti cloud e di distribuzione dei contenuti, minando potenzialmente le piccole e medie imprese e start-up europee”. E ciò potrebbe danneggiare “il “75% delle aziende dell’UE che utilizzano Cloud/AI/Big Data”. Per la piattaforma: “Sarebbe un doppio prelievo a carico del consumatore senza costi di rete proporzionali o congestione di traffico. La società ritiene che questa proposta dovrebbe essere respinta, poiché mina gli obiettivi del decennio digitale europeo e scoraggia l’adozione del cloud”.

Amazon poi rivendica il suo operato per lo sviluppo delle reti e dei contenuti digitali. E pertanto snocciola dati e cifre: “Amazon ha effettuato investimenti sostanziali in contenuti originali per Prime Video, con oltre 130 nuovi programmi e film europei dal 2020, oltre a eventi sportivi su licenza e opere europee di produttori terzi. Inoltre, l’azienda sta investendo nell’espansione della connettività attraverso Project Kuiper, una rete satellitare che fornirà la banda larga alle comunità non servite e sottoservite in Europa e nel mondo”. Ma non è tutto, perché Amazon rivendica di aver investito qualcosa come “21 miliardi di euro nell’infrastruttura digitale europea, collaborando con i fornitori di servizi Internet per trasformare le loro operazioni e sviluppare soluzioni per i clienti. Con sei regioni dell’UE e oltre 120 punti di presenza nella rete di distribuzione dei contenuti in Europa, AWS consente di archiviare i dati più vicino ai clienti, riducendo il traffico sulle reti di telecomunicazione e i costi per i fornitori”. Insomma, Amazon avvisa l’Ue: la nuova tassa non s’ha da fare. Possibilmente mai.

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