L’ultima M5s: “Fuori dalla Rai chi nega cambiamenti climatici”

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Il Cavallo della Rai, storico simbolo dell'azienda di viale Mazzini

Chi nega i cambiamenti climatici non dovrà più avere spazio in Rai. La presidente della commissione di vigilanza Barbara Floridia (M5s) pronta a serrare le porte dei talk e delle ospitate a viale Mazzini a chi ha un’idea differente sul tempo che fa. “Gli eventi estremi a cui stiamo assistendo in questi giorni così come le ondate di caldo torrido non sono un caso. La comunità scientifica è ormai da tempo concorde nell’indicare la connessione tra attività umane e sconvolgimenti climatici, con conseguenze disastrose come i fenomeni meteorologici sempre più estremi, frequenti e devastanti che viviamo ormai costantemente anche nel nostro Paese”. Floridia tuona: “Ebbene non si vede per quale motivo chi, senza alcuna competenza, nega la crisi climatica possa esprimere la propria opinione sui media, tanto più sul servizio pubblico”.

Ma Floridia rincara la dose. E sancisce definitivamente la trasformazione del M5s. Che pure s’è fatto largo, sgomitando sul web, a “colpi” di scie chimiche e oggi prende posizioni durissime sui temi carissimi al main-stream. L’ennesimo voltafaccia. L’ennesima conferma del fatto che si nasce incendiari (e complottisti) e si finisce pompieri (e difensori totali dello status quo). “Davanti alle evidenze scientifiche – aggiunge Floridia – non può esistere alcuna logica di controparte, mi spingo a dire che non ci può essere alcun pluralismo. Auspico un servizio pubblico in cui nessuno spazio sia dato a chi nega la crisi climatica e lavorerò affinché nel contratto di servizio ci sia spazio per questo tema così fondamentale”. Il sogno proibito è sempre lo stesso. Il pluralismo va colpito. Ma il ragionamento di Floridia è da respingere. “Allo stesso modo – assicura – auspico e sto lavorando, anche nel contratto di servizio, per una sempre maggiore attenzione alla parità di genere e alla lotta alle discriminazioni. Accolgo con favore il cambio di passo registrato con nomine del cda di oggi che registra una maggioranza di donne. È certamente un bel segnale”.

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