C’è l’intesa tra Usa e Ue sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo sarà quello di lanciare un modello di regolamentazione che possa fare scuola e rappresentare un modello internazionale. E che, dunque, possa restituire o meglio confermare, il ruolo di leadership digitale degli Stati Uniti nel mondo. Nei giorni scorsi c’è stata una dichiarazione comune sottoscritta tra il segretario di Stato americano Anthony Blinken e la vicepresidente della commissione Ue Margrethe Vestager. Che si sono incontrati in Svezia al consiglio per il commercio e la tecnologia. Secondo Ue e Usa l’Ai è “tecnologia trasformativa con grandi promesse per il nostro popolo, che offre opportunità per aumentare la prosperità e l’equità”. Ma non è tutto: “L’Unione europea e gli Stati Uniti ribadiscono il loro impegno per un approccio all’Ai che tenga conto del rischio e faccia progredire tecnologie affidabili e responsabili”. Il codice, nelle intenzioni di Blinken e Vestager, “sarebbe aperto a tutti i paesi che la pensano allo stesso modo, c’è quasi sempre un divario quando emergono nuove tecnologie, e serve tempo necessario ai governi e alle istituzioni per capire come legiferare o regolamentare”.
L’America, quindi, si pone alla testa dei Paesi che a lei afferiscono, nella logica dei blocchi, per quanto riguarda l’alta tecnologia. Il suo primato è ribadito dal fatto che l’Europa, pur cofirmataria dell’accordo, è un nano digitale che non può fare la differenza sulla contrattazione.