L’inflazione bussa alle porte delle librerie: gli esercenti lanciano l’allarme, in un anno il prezzo di copertina dei libri è salito, in media, del 9 per cento. Con l’ovvio e atteso impatto negativo sulle vendite a cui si è accompagnata anche una nuova riduzione dei margini di guadagno per i librai che, tra spese di consegna e bollette, devono affrontare il 20% in più dei costi.
Lo studio è stato presentato al Salone del libro di Torino. Si tratta di un sondaggio commissionato a Swg da Sil Confesercenti. La ricerca è stata condotta su più di 300 librerie indipendenti. I dati parlano da sé. Negli ultimi 12 mesi, solo per il 18% dei librai intervistati sono salite le vendite mentre per il 41% sono rimaste invariate. Pari risultato per chi le ha dichiarate in diminuzione, 41%. Le previsioni per il 2023, però, sono condizionate dall’aumento dei prezzi di copertina imposto dagli editori: sono infatti molto positive solo per l’1% degli intervistati, positive per il 13%, mentre restano stabili per il 48%, negative per il 32% e molto negative per il 6%.
Ma non è tutto. Perché le tasse schiacciano i librai: per il 24% degli intervistati, infatti, gli aumenti sono stati consistenti, per il 36% medi, per il 26% limitati, mentre il 14% non ha riscontrato aumenti. Per quanto concerne il costo dei dipendenti il 13% dei librai intervistati denuncia aumenti consistenti, il 25% medi, l’11% limitati e il 51% non rende noti aumenti. Infine, per quanto riguarda gli affitti il 13% dichiara che gli aumenti sono stati consistenti, il 23% medi, il 12% limitati e il 52% non registra aumenti. Una voce aumentata per il 94% dei librai che hanno aderito al sondaggio è il prezzo di copertina dei libri, contro un 6% che non riscontra incrementi. Il valore medio di chi ha registrato aumenti è del 9%. Per quanto riguarda i costi, l’aumento complessivo è stimato dai librai in circa il 20%. Gli incrementi legati all’energia per il 54% degli intervistati sono stati consistenti, per il 28% medi, per il 14% limitati e solo il 4% non ha riscontrato aumenti. Per quanto concerne i costi di consegna degli ordini il 37% degli intervistati ha riscontrato aumenti consistenti, il 38% medi, il 12% limitati e il 13% non ha riscontrato aumenti.