“E’ assolutamente improponibile pensare ad una revisione della par condicio senza che esista una normativa seria sul conflitto di interessi, senza che si rifletta su norme incisive in materia di concentrazioni (abbiamo ancora il Sic di Gasparri) e senza che nessuno si sia posto il problema di dare effettività e sanzioni al superamento dei limiti di spesa nelle campagne elettorali”. Così Roberto Zaccaria interviene sulla proposta di modifica della legge sulla par condicio, con una nota pubblicata sul sito dell’associazione ‘Articolo 21’.
“Non va mai dimenticato – prosegue Zaccaria – che il premier conserva un spazio enorme nelle varie rilevazioni che di tanto in tanto si fanno sulle presenze dei leader politici nei telegiornali pubblici e privati. Quindi, pensare di adottare un meccanismo proporzionale anche negli spazi così ridotti della par condicio è altamente iniquo, e soprattutto consentire gli spot a pagamento significa avvantaggiare le forze politiche che hanno maggiori risorse a disposizione”.
“C’è poi da considerare che – conclude il deputato del Pd – anche togliendo gli spot a pagamento resta altamente ingiusto il principio dei tempi proporzionali perché costituisce un elemento di “conservazione”, una rendita di posizione su una consistenza elettorale che potrebbe essere abbondantemente superata, mentre le elezioni sono un’occasione per il cambiamento e per l’accesso anche di nuove forze politiche”.