L’editoria? Può ripartire dalla dimensione locale e dalla qualità. Il settore non deve più concentrarsi a parlare solo delle proprie ombre. Parola del sottosegretario all’editoria Alberto Barachini che, dalla Luiss, ha annunciato che domani riferirà sulla situazione dell’Agenzia Dire.
Secondo il sottosegretario, intervento al Graduation Day dei diplomati delle edizioni 2020, 2021, 2022 del Master della Luiss in ’Comunicazione e marketing politico e istituzionale’, c’è bisogno di un cambio di paradigma nel racconto dell’editoria: “Non posso sapere quale sarà il futuro dell’editoria, ma voglio dare un messaggio: non credo sia opportuno continuare a parlare solo di ombre dell’editoria, proviamo a parlare anche di alcune luci potenziali e possibili. È chiaramente un settore in grande difficoltà, in crisi di sistema, ma io ritengo che ci siano delle possibili inversioni di tendenza”.
Barachini ha aggiunto: “Ad esempio il sostegno all’editoria di qualità. E quando si parla di editoria di qualità significa verifica delle fonti, veridicità delle informazioni, linguaggio orientato al mercato di riferimento e anche potenzialità di stare sul mercato. Queste sono le strategie”. Quindi ha proseguito: “L’editoria locale a livello internazionale resiste, anzi in qualche Paese si sviluppa. Questa, per esempio, è una linea possibile di sviluppo, come l’editoria digitale se sostenuta da norme e regole, anche deontologiche diverse, è chiaramente un settore di sviluppo. Non si può pensare di sostituire l’editoria tradizionale con quella digitale perché il trasferimento non è immediato nè di pari livello, ma si può lavorare in questa direzione”.