Come stanno le librerie italiane? Quale è lo stato di salute del settore? Compressi tra gli aumenti ma speranzosi nel futuro, o almeno nelle vendite di Natale, i librai italiani tengono duro nonostante i problemi che si sono verificati nella filiera, specialmente quella relativa ai testi scolastici, che inizia a diventare un ostacolo per i rivenditori.
Poco meno della metà delle librerie italiane indipendenti (47,9%) distribuisce testi scolastici e, di queste, nove su dieci hanno avuto difficoltà nell’approvvigionamento dei testi. Gran parte delle librerie che effettuano distribuzione scolastica sono insoddisfatte del servizio offerto loro dalle case editrici (81,6%) e la stragrande maggioranza non ritiene adeguato il margine riconosciuto dagli editori sia per i libri scolastici sulle nuove edizioni (95%) che sui titoli a catalogo (92,3%).
Oltre il 70% delle librerie che trattano testi scolastici per le scuole primarie, dal momento dell’acquisto dei libri, al momento del saldo della fattura, restano esposte finanziariamente tra i 30 e i 60 giorni (media: 57 giorni). L’insoddisfazione riguarda anche i tempi di evasione degli ordini dei libri scolastici, ritenuti ’più lentì rispetto al mercato dell’ editoria di varia (libri di narrativa, saggistica, per bambini…) dall’88,3% delle librerie. Le librerie dichiarano di aver riscontrato difficoltà nell’approvvigionamento delle nuove edizioni (55,6%) e dei titoli di catalogo (59,9%). Nel 65% dei casi, la chiusura estiva dei distributori /editori di scolastica ha penalizzato il lavoro di distribuzione dei testi scolastici da parte delle librerie.
Per gestire la scolastica, una libreria su quattro (il 24,9%) si è dotata di personale aggiuntivo. Distribuire libri scolastici, dunque, costa molto alle librerie anche alla luce di importanti investimenti aggiuntivi a fronte di margini esigui quando non inesistenti.
Per una libreria su due (49,2%) la scolastica incide fino al 20% dei ricavi totali e nel 12,7% dei casi incide per oltre il 50%. L’impatto medio sui ricavi della scolastica sulle librerie che trattano i libri scolastici è pari al 28%. Ipotizzando di dover abbandonare la scolastica, un quarto delle librerie (il 25,4%) cesserebbe l’attività, mentre il 22,3% rimarrebbe aperta ma cambiando organizzazione (rinnovo del personale, cambiamento dell’offerta, trasferimento della sede della libreria).
Per le librerie italiane resta esiziale il combinato disposto tra la concorrenza online e i bassi margini riconosciuti dagli editori, anche al di fuori di quella scolastica. Concorrenza dei megastore online (per l’81,4%) e bassi margini di guadagno riconosciuti dagli editori (per l’80%) sono i principali ostacoli allo sviluppo delle librerie che trattano testi universitari. In particolare, per la concorrenza dei megastore online oltre il 60% di queste librerie ha perso negli ultimi due anni una quota di fatturato compresa tra il 20% e il 50%, mentre una su dieci ha perso addirittura più del 50% del fatturato.