Un emendamento bipartisan alla Finanziaria per salvare Radio radicale dalla chiusura. Lo hanno sottoscritto 202 senatori per chiedere il rinnovo della convenzione tra remittente e il ministero dello Sviluppo economico. Che, tradotto in cifre, significa 10 milioni di euro lordi in tre anni.
A spiegare l’esigenza dell’emendamento sono stati Emma Bonino, Marco Pannella e il direttore dell’emittente radiofonica, Massimo Bordin, in una conferenza stampa alla Camera. «Facciamo un appello al governo per non oscurare il servizio pubblico che Radio radicale fa da trent’anni» ha detto Bonino. Nonostante i contatti «rassicuranti» avuti dal ministro Claudio Scajola a settembre, ha continuato, nel testo della finanziaria, uscito dal Consiglio dei ministri e ora all’esame di Palazzo Madama, manca la voce di bilancio per rifinanziare Radio radicale. Da qui la necessità di un emendamento.
Il provvedimento ha carattere «preventivo» – in quanto la convenzione scadrà il 21 novembre – e prevede una copertura triennale di 10 milioni di euro lordi ottenuta tramite un taglio indifferenziato delle voci contenute nella tabella C della Finanziaria (quella degli stanziamenti autorizzati in relazione a disposizioni di legge).