Agcom ha deciso: il confronto Letta-Meloni non s’ha da fare

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L’Agcom ha deciso: il dibattito a due, Letta-Meloni, proposto da Bruno Vespa violerebbe la par condicio e, pertanto, nel salotto di Porta a Porta dovranno essere invitati a parlare i leader delle maggiori forze politiche in corsa per il governo del Paese. L’autorità garante ha dunque bocciato l’ipotesi di condensare attorno al segretario del Pd e alla presidente di Fratelli d’Italia, i vertici delle due formazioni politiche che secondo i sondaggi sarebbero le più votate dagli italiani, il dibattito politico in vista delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo.

L’esposto, avanzato e sostenuto dal presidente della commissione Vigilanza Rai Alberto Barachini, era stato caldeggiato soprattutto dagli esponenti del polo centrista legato al rassemblement Italia Viva- Azione, con Carlo Calenda candidato a presidente del consiglio. Proprio i centristi avevano fatto sorgere la questione riscuotendo il consenso di tutti gli altri partiti “esclusi” o quantomeno “ridimensionati” dalla scelta di Porta a Porta. Dal M5s alle altre anime del centrodestra che, sebbene coalizione unita, si presenta agli elettori col vecchio schema del “tridente” e cioé con tre aspiranti presidenti del consiglio.

Tutto da rifare, dunque. Intanto, nella sua nota, Agcom ha riferito i motivi e le ragioni della sua decisione. “La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri”. Dunque l’authority ha proseguito: “Alla luce del quadro normativo e regolamentare sopra richiamato, inoltre, la definizione delle modalità di eventuali confronti fra esponenti politici non può essere rimessa agli esponenti politici medesimi, rientrando, tale definizione, nella responsabilità editoriale dei direttori responsabili dei programmi”.

Ma non basta, l’Agcom “ha pertanto ritenuto, in vista della seconda fase della campagna elettorale e al fine di fornire indicazioni a tutti i soggetti interessati, di rivolgere un richiamo a tutte le emittenti televisive e radiofoniche nazionali affinché, all’interno dei programmi di approfondimento informativo in cui sono previsti confronti politici, provvedano, nel rispetto della propria autonomia editoriale, ad assicurare un rigoroso ed effettivo rispetto delle condizioni di parità di trattamento, al fine di garantire all’elettorato una rappresentazione completa e imparziale delle diverse proposte politiche in vista del voto”. E infine: “L’Autorità, nel rispetto dell’autonomia editoriale delle singole emittenti, vigilerà sulla programmazione televisiva e radiofonica, secondo le proprie prerogative, al fine di garantire l’effettività dei principi della parità di trattamento e della correttezza dell’informazione”.

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