Agitazione a La Nuova Sardegna, Sae: “Pronti a confronto”

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I giornalisti de La Nuova Sardegna minacciano lo sciopero se non arriverà presto il piano editoriale, la Sae risponde: “In fase di approvazione formale ma è stato già anticipato, pronti al confronto”. Il comitato di redazione del quotidiano sardo, nei giorni scorsi, aveva ottenuto dall’assemblea dei giornalisti, che avevano proclamato lo stato di agitazione, un pacchetto di cinque giorni di sciopero.

Le lamentele dei cronisti riguardavano la mancanza, al momento, di un documento relativo al piano editoriale e tutta una serie di difficoltà, tecniche e amministrative, che renderebbero complicato il lavoro quotidiano. Nello specifico, i giornalisti de La Nuova Sardegna hanno chiesto chiarezza sull’aggiornamento del sistema editoriale nuovo, che sostituirà quello già in uso alla redazione, e sulla gestione dei collaboratori del giornale. E per queste ragioni, i giornalisti hanno scelto di proclamare lo stato di agitazione e di affidare al comitato di redazione un pacchetto di cinque giorni di sciopero.

Al comitato di redazione ha risposto l’editore Sae in una nota. In cui l’azienda ha specificato che “il piano industriale non è stato ancora comunicato ai giornalisti essendo in fase di approvazione formale da parte degli organi competenti, seppur già anticipato in via informale in video-call alla maggior parte del CdR nel pomeriggio di venerdì 1 luglio spiegando le linee essenziali del progetto”. Sui temi sollevati dai giornalisti, Sae ha puntualizzato: “Per quanto riguarda l’aggiornamento del sistema editoriale in sostituzione di quello già in uso alla Nuova Sardegna, abbiamo diffuso un manuale operativo a tutta la redazione e nella prima fase i giornalisti hanno avuto ampia assistenza da parte del fornitore”.

Per quanto riguarda i collaboratori, l’editore ha puntualizzato che: “Abbiamo messo in atto una riorganizzazione e semplificazione ed abbiamo agito in collaborazione con il direttore, capi redattori e capi servizio”. Infine l’azienda, “come già comunicato in via informale” si è detta “pronta a un confronto su eventuali temi proposti dal CdR per trovare le necessarie soluzioni”.

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