Il caso Orfeo continua a scuotere la Rai. Il dibattito, dentro e fuori dalla politica, s’è fatto rovente. La scelta di Fuortes di allontanare Orfeo prima e poi di affidargli la direzione del Tg3, a pochi giorni dalla presentazione della direzione per generi e dal rito dei palinsesti, è ancora un tema rovente. Anche perché, nelle scorse ore, sulla stampa sono uscite alcune voci secondo cui l’ad Rai sarebbe tornato indietro rispetto alla scelta di giubilare, sic et simpliciter, Orfeo a seguito di una telefonata del premier Mario Draghi. Una circostanza che però è stata smentita dalle parti in causa.
Sul caso è arrivata la richiesta di chiarimenti bipartisan da parte della politica. Forza Italia ha alzato la voce con una nota unitaria sottoscritta da tutti i componenti da numerosi parlamentari: “Ma cos’è accaduto in meno di 24 ore in Rai e nella stanza dell’amministratore delegato Carlo Fuortes? Nel giro di un giorno l’Ad ha silurato un professionista di lungo corso come Mario Orfeo, perché non più degno della sua fiducia, e subito dopo lo ha nominato direttore di un importante Tg nazionale della Rai, dalla cui guida lo aveva dirottato pochi mesi fa ad altro incarico. Una mossa paradossale, che sconfessa la riforma dei generi appena approvata e la linea di condotta dello stesso Fuortes”.
E dunque i componenti di Forza Italia della Commissione parlamentare di Vigilanza, Alessandra Gallone, capogruppo in Commissione, Paolo Barelli capogruppo FI alla Camera, Nicola Acunzo, Maurizio Gasparri, Patrizia Marrocco, Andrea Ruggieri, Renato Schifani: “Con questo giro di valzer, francamente incomprensibile, si certifica che le scelte precedenti erano sbagliate, ma allo stesso tempo si smentisce la annunciata mancanza di fiducia, clamorosamente certificata con una rimozione a sorpresa. Cosa è accaduto, quali sono le interlocuzioni che in poche ore hanno convinto l’amministratore delegato a sconfessare le proprie scelte e a tornare in maniera incomprensibile sui propri passi? Non vorremmo che la governance della Rai fosse ormai ostaggio del governo, in più con un ‘diritto speciale’ di una forza politica in particolare, che da sempre si sente egemone della Rai”.
Sulla smentita, Forza Italia incalza: “Fuortes dice di non aver parlato con Draghi. E sarà pure vero. Ma troppi da palazzo Chigi e dal Pd hanno parlato con tanti. E a pochi mesi dalla campagna elettorale la sinistra rafforza il suo potere. C’è materia di discussione negli organi di vigilanza parlamentare che assistono sconcertati a questi balletti, con contorni di sproloqui di conduttori e di opinionisti, alternati a risibili esperti di Russia e Ucraina”.