Ogni operazione che riguarderà Rai Way dovrà avvenire nell’ottica dello sviluppo e della creazione di valore per la società e gli azionisti. In parole povere, l’amministratore delegato della società Aldo Mancino ha ribadito che non ci sarà alcuna “svendita”. E in commissione vigilanza, l’ad di Rai Way ha parlato del decreto del presidente del consiglio Mario Draghi che permetterà all’azienda di viale Mazzina di scendere fino al 30 per cento nel capitale sociale della partecipata.
Mancino ha spiegato che “il Dpcm sembrerebbe rendere percorribile l’ipotesi della riduzione della partecipazione di Rai in Rai Way attraverso operazioni straordinarie a contenuto industriale e non attraverso la semplice cessione di quote di partecipazione”. Insomma, il quadro è chiaro: nessuna operazione su Rai Way potrà prescindere dal garantire la continuità del servizio pubblico. Nel rispetto delle esigenze del mercato, la società sarà strutturata in modo tale da garantire ascolto e coinvolgimento anche agli altri attori del mercato. Questo per evitare eventuali profili di concentrazione.
Le parole dell’ad di Rai Way non hanno riscosso in pieno il plauso di Maurizio Gasparri, commissario di vigilanza in quota Forza Italia. Per l’ex ministro delle Telecomunicazioni “si conferma il grande valore di questa società controllata dalla Rai, nonché l’importanza di infrastrutture indispensabili all’azienda e destinate per un lunghissimo tempo a svolgere la loro funzione”. Gasparri ha definito “grave errore” l’ipotesi di mettere Rai Way sul mercato. E ha ribadito la priorità di non svendere. Stigmatizzando il fatto che la Rai “tenti di fare cassa vendendo i gioielli di famiglia e pensando con un DPCM, che diventerà carta straccia, di poter perdere la maggioranza della società controllando la maggioranza del consiglio di amministrazione. Una prospettiva impossibile e fuori dalle norme”.
Dunque Gasparri ha ribadito che “è bene rinunciare a questo insano proposito ed è anche necessario che si smetta di definire superate le strutture di Rai Way”. Questo perché “le torri saranno strategiche per moltissimo tempo e quindi conservano un immenso valore. I rumors che partono proprio da ambienti Rai e che tendono a raccontare di torri destinate presto ad essere inutili è veramente una pratica sciagurata”.