Green pass falsi, minacce social ai giornalisti in Toscana

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Inquietanti minacce social ai giornalisti della Toscana sui social, l’assostampa regionale chiama la Digos. Nel mirino dei violenti, secondo quanto si apprende in una nota pubblicata proprio dall’Associazione della Stampa Toscana, ci sarebbero i giornalisti che si occupano delle cronache fiorentine per Nazione, Repubblica e Corriere Fiorentino. Al centro della questione ci sarebbe una vicenda relativa a falsi green pass, fatti di cui si sta già occupando la magistratura toscana.

L’assostampa Toscana ha denunciato le minacce  social contro i giornalisti e ha ribadito la sua fiducia nell’operato delle forze dell’ordine. Nell’area della Regione, la condizione del giornalista sta diventando sempre più pericolosa. In pochi mesi, infatti, la Toscana ha raggiunto il poco lusinghiero terzo posto per le minacce su scala nazionale. E solo qualche settimana fa s’è celebrato, proprio a Firenze, un incontro tra giornalisti e forze dell’ordine per fare il punto sul fenomeno. In costante crescita, che non accenna a diminuire.

Pesano (e molto) sullo stato dell’arte dell’informazione in Toscana le azioni di sedicenti gruppi no vax. Che nei mesi scorsi hanno inviato messaggi minatori a giornali e istituzioni (tra questi anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani). Anche questa volta, non fosse che per il “motivo” alla base delle minacce e cioè le inchieste sui green pass fasulli, sembra che tali minacce siano ascrivibili a gruppi che fanno un passo oltre nella loro dichiarata “lotta al vaccino”.

Ai giornalisti minacciati è giunta la solidarietà delle istituzioni regionali. Il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha inviato ai cronisti un messaggio di vicinanza. “Massimo sostegno e vicinanza per tutti i giornalisti toscani, in queste ore di nuovo sotto attacco attraverso i social media. Il ripetersi di questi episodi è inaccettabile in un paese democratico. Tutte le istituzioni devono adoperarsi affinché si prendano le misure atte a garantire che l’informazione rimanga libera e indipendente”.

Mazzeo ha dunque concluso. “Gli episodi di ostilità che si susseguono sono un fenomeno preoccupante, le autorità competenti devono fare chiarezza e perseguire i responsabili. La libertà di informazione è un pilastro della nostra Costituzione e del nostro sistema democratico e deve essere protetta con ogni sforzo”.

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