Ue: “Sostegno diretto ai giornali contro la disinformazione”

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Favorire il sostegno diretto finanziamento ai giornali e “costringere” le piattaforme web a dare più spazio al lavoro e al giornalismo di qualità, l’Unione Europea scende in campo. L’obiettivo delle istituzioni comunitarie è quello di difendere il giornalismo di qualità dalla disinformazione crescente e dalla crisi che accompagna ormai da tempo il settore. Nelle scorse settimane si erano già tenute alcune importanti riunioni sull’argomento. Il giornalismo è uno dei cardini della democrazia e per queste ragioni l’Unione Europea ha scelto, ancora una volta, di sostenere un settore che non rappresenta solo una parte dell’economia comunitaria ma garantisce l’applicazione dei diritti costituzionali riconosciuti ai cittadini.

Dal Consiglio d’Europa è giunta dunque una raccomandazione importante a ciascuno degli stati membri dell’Unione. Un compendio di linee guida, a diversi livelli, per sostenere e aiutare la filiera dell’informazione nel quadro dell’evoluzione dell’editoria. Misure normative e fiscali che incentivino i giornali a investire sulla qualità e ripristinino, specialmente online, condizioni di equità ed uguaglianza sui mercati digitali.

Per l’Unione Europea occorre che gli Stati abbiano il coraggio di intervenire anche sul finanziamento, dimostrando un sostegno diretto alle testate. L’obiettivo è sempre lo stesso, cioé quello di puntellare e concretizzare l’indipendenza dei media. Si tratta di un concetto che gli addetti ai lavori conoscono fin troppo bene. La qualità è figlia della libertà che, a sua volta, deriva dalla possibilità riconosciuta al cittadino di poter ascoltare più voci diverse. Il pluralismo non si può sostenere con Google Ads e non è possibile delegare al mercato. Lo Stato che sostiene il pluralismo difende la libertà non dei giornali ma dei suoi stessi cittadini.

Le misure dovranno interessare, secondo le raccomandazioni del Consiglio d’Europa, tutti i media, a tutti i giornalisti indipendenti e ai maggior numero possibile di giornali.

incoraggia gli Stati ad adottare misure normative e fiscali a favore dei media ea fornire loro un sostegno diretto quando necessario, mettendo in atto solide salvaguardie per proteggere la loro indipendenza. Tali misure devono riguardare i diversi tipi di media, siano essi tradizionali, digitali o misti, e rivolgersi ai media commerciali o di servizio pubblico, nonché ai media comunitari e ai giornalisti indipendenti. È fondamentale, inoltre, intervenire anche sul mercato digitale.

Le istituzioni comunitarie hanno inoltre raccomandato ai governi degli Stati membri di puntare a una concorrenza più equa non soltanto tra le testate giornalistiche ma specialmente rispetto alle principali piattaforme online. Girarci intorno non serve: il busillis riguarda gli introiti pubblicitari che non possono continuare a essere “cannibalizzati” dalle grandi major digitali lasciando le briciole agli editori. In cambio, i giornali dovranno impegnarsi a garantire e promuore condizioni di lavoro eque al loro interno.

Marija Pejčinović Burić, segretario generale del Consiglio d’Europa, a proposito ha dichiarato: “Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescente diffusione della disinformazione in un ambiente mediatico in rapido cambiamento. Per proteggere le nostre democrazie, è essenziale che i media facciano la loro parte in conformità con gli standard professionali e l’etica. Gli Stati dovrebbero mettere in atto misure pratiche per sostenere un giornalismo di qualità per garantire l’accesso a informazioni affidabili, indipendenti e accurate”.

 

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