E’ guerra in Ucraina, si apre il fronte dell’informazione

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In Ucraina è guerra, la situazione è precipitata con l’invasione da parte delle truppe russe e si alza la voce di giornalisti ed editori. In tutto il mondo, è un coro unanime di condanna nei confronti della guerra. Ma con il precipitare degli eventi sorgono questioni importanti che vanno affrontate.In primo luogo la battaglia dell’informazione, con la lotta alle fake news che ben presto hanno invaso e invaderanno il digitale. E poi c’è la necessità di garantire l’incolumità dei giornalisti impegnati sul campo.

Proprio su questo tema, s’è alzata la voce di Reporters sans frontieres che ha chiesto a russi e ucraini di rispettare gli obblighi internazionali sulla protezione dei giornalisti. Rfs ha inoltre chiesto alle istituzioni internazionali “di far rispettare queste misure di protezione e alle ambasciate dei Paesi presenti in Ucraina di fornire loro il sostegno necessario”. Intanto la Farnesina ha diramato un avviso diretto agli italiani nel Paese, a cominciare dai giornalisti impegnati sul fronte.  A cui ha esteso “le raccomandazioni e indicazioni dell’avviso sono rivolte anche a tutti i giornalisti e cineoperatori presenti nel Paese”. In pratica, ha chiesto loro di non uscire né di esporsi ai pericoli.

Il presidente del sindacato dei giornalisti della Fnsi Beppe Giulietti ha richiamato l’attenzione sul tema delle fake news. La guerra in Ucraina, sicuramente,farà sorgere nuove bufale sul web. E un fronte sull’informazione va presidiato dai giornalisti e dalle istituzioni. “C’è bisogno di un’informazione critica continua, perché non c’è l’elmetto neanche nei periodi di emergenza. Quindi è necessario accertarsi delle molte bufale, lo segnalo a me stesso e agli altri. Ci sono vere e proprie centrali, da ore e da giorni, quindi c’e’ bisogno di una soglia di critica altissima, anche nell’analisi dei video. E’ importantissimo che ci siano cronisti sul posto, e che vengano seguiti e tutelati”.

Intanto l’Aie, l’Associazione Italiana Editori ha espresso la sua vicinanza “al popolo ucraino nel giorno dell’invasione da parte delle forze armate russe”. Il presidente Ricardo Franco Levi ha affermato. “La guerra in Europa ci riporta ad anni e vicende storiche che non avremmo mai voluto rivivere. La pace è la precondizione e allo stesso tempo il frutto della libertà di pensiero e di espressione, valori che sono al centro della democrazia e della missione di ogni editore. Il nostro pensiero va alle donne e agli uomini ucraini, in particolare ai nostri colleghi editori e al mondo della cultura tutto, impegnato a mantenere viva la coscienza di un popolo oggi sotto le bombe”. E infine. “Oggi più che mai ci auguriamo che in ogni nazione si alzi la voce critica degli intellettuali, degli scrittori, degli uomini di pace e del mondo della cultura, perché sappiano riportare l’Europa sulla strada della libertà e della convivenza”.

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