Copyright e futuro dell’editoria, il punto di Moles

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Editoria, copyright, destino Tim e cybersicurezza: il sottosegretario Giuseppe Moles a tutto campo al Forum organizzato da Il Sole 24 Ore. I temi aperti sono tantissimi e tutti di fondamentale importanza per il futuro prossimo del Paese. Il sottosegretario Moles è intervenuto sui diversi argomenti offrendo la visione del governo. Dal Pnrr alla necessità di istituire tavoli di confronto sempre più ampi e serrati per trovare una via che consenta all’Italia di rinnovarsi, difendendo e anzi potenziando il patrimonio culturale e informativo del nostro Paese.

 

Il tema del copyright è in cima all’impegno del sottosegretario all’editoria Moles. Il recepimento della direttiva Ue ha comportato l’avvio di un procedimento dal quale tutta la filiera dell’editoria si aspetta tanto. Moles ha ripercorso la nuova organizzazione. E ha spiegato. “Abbiamo individuato un criterio affinché il diritto degli editori e degli autori fosse finalmente tutelato. Abbiamo introdotto non un obbligo a raggiungere un contratto, ma un obbligo alla negoziazione. Gli attori interessati si devono sedere al tavolo e devono poter negoziare. Qualora non raggiungano un accordo, una delle parti può rivolgersi all’Agcom. Ferma restano la possibilità di rivolgersi al giudice naturale nel caso in cui non ci sia un accordo”.

 

Il procedimento punta a ridimensionare lo strapotere delle major digitali, i cosiddetti Over the top che hanno letteralmente monopolizzato il mercato pubblicitario. E che, grazie agli algoritmi, decidono, letteralmente, cosa proporre all’attenzione dei lettori e cosa, invece, no. Così come ricapitolato sul copyright da Moles. “L’Agcom avrà 60 giorni per individuare un regolamento. Con tutti gli elementi che possono essere utili a inquadrare il giusto compenso. Per un qualsiasi prodotto editoriale che venga pubblicato sulle piattaforme dei cosiddetti Ott. Abbiamo inserito anche una chiarificazione per il cosiddetto estratto breve e questo è un parametro che sarà utile all’Agcom per determinare il quantum”.

 

Ma non è tutto. Moles ha difatti spiegato. “In questo modo abbiamo tutelato anche le piattaforme. Inoltre, un autore o un editore può essere libero di non chiedere un compenso per il suo prodotto. Perché ritiene, ad esempio. Che attraverso la pubblicazione del suo prodotto sulle piattaforme dei giganti del web la pubblicità che gli viene è già il suo compenso”. Dunque il sottosegretario ha dichiarato. “Con il recepimento della direttiva abbiamo cercato di tutelare tutti. Questa tutela si realizza attraverso la possibilità di negoziare, ma creando un meccanismo molto ampio. Mi auguro che consenta a tutti di interloquire ed eviti le cause”.

 

Su Tim, il sottosegretario all’editoria Moles ha dichiarato. “E’ un dossier enorme. Riguarda le reti, la cybersecurity, l’occupazione. Credo, com’è giusto che sia, che un intero governo, lo stia guardando con molta attenzione. Attraverso la rete si trasmettono dati sensibili, ecco perché  l’accenno alla cybersecurity. Il Sistema Italia deve essere pronto a tutelarsi da altri rischi, a prescindere dal contesto di una possibile opa. E’ un dossier importantissimo che va ben attenzionato, com’è giusto che sia”. Sull’editoria, però, il lavoro non è ancora concluso. Ci sono tanti tavoli da aprire e da ascoltare.

 

Moles ha spiegato.  “In tempi brevi faremo una serie di tavoli, anche informali, come Dipartimento, su tutta una serie di temi. Sul futuro del sistema editoriale italiano e la transizione digitale, sulla pirateria, sulle fake news. Che sono uno degli elementi distruttivi anche del sistema tradizionale dei giornali”. E quindi ha concluso. “Questi temi dovrebbero essere accompagnati  da campagne di sensibilizzazione istituzionali. In accordo con gli altri ministri. Queste campagne dovrebbero anche sottolineare l’uso positivo e consapevole dei nuovi strumenti a disposizione. Serve una sorta di educazione civica per utilizzare bene questi strumenti”.

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