ECCO LE POPOSTE PER RIFORMARE IL CANONE RAI

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Ecco le proposte su come riformare il capitolo canone venute fuori nel convegno tenutosi alla Camera.
Paolo Romani, viceministro delle Comunicazioni ha sostenuto che la proposta di agganciare il canone alla bolletta elettrica, così da contenere il rischio di evasione, è “suggestiva” ma ce ne sono anche altre: attribuzione di nuovi poteri all’amministrazione finanziaria; indicare nella dichiarazione dei redditi il possesso o meno dell’apparecchio televisivo, e quindi assumersi la responsabilità di una dichiarazione non veritiera. In ogni caso – ha detto Romani – una riforma del capitolo canone sarebbe auspicabile anche perché l’importo del canone di abbonamento Rai “può essere mantenuto al livello attuale, o addirittura abbassato con la lotta all’evasione”.
Paolo Gentiloni, ex ministro alle Comunicazione del Pd, ha considerato positiva la proposta di Petroni (canone in bolletta elettrica), “anche se poi finirebbe con il configurarsi come tassa sul Sud” e ha aggiunto che “un calo della pubblicità e un aumento del finanziamento pubblico deve accompagnarsi a una soglia antitrust per la tv commerciale”.
Carlo Malinconico, presidente della Fieg ha sottolineato che “se per il servizio pubblico ci fosse un finanziamento che attraverso il canone ne soddisfacesse le caratteristiche di servizio pubblico, si libererebbero risorse da destinare alla carta stampata”. Il sistema dell’editoria è in profonda sofferenza – ha ricordato Malinconico -, “ma è una crisi dovuta molto a una peculiarità tutta italiana: la gran parte delle risorse pubblicitarie va alla televisione e solo in minima parte alla carta stampata”.
Luisa Anna Magri

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