L’Usigrai ha eletto il nuovo segretario: si tratta di Daniele Macheda. La decisione del 16esimo congresso del sindagato dei giornalisti Rai. Macheda, 62 anni, di origini calabresi, lavora nell’azienda radio televisiva di Stato dal lontano 1987. Dopo una lungo servizio prestato al Tgr, è oggi caposervizio di Rai News 24. Lunga storia di impegno sindacale: era già nell’esecutivo guidato dal segretario uscente Vittorio Di Trapani.
Macheda segretario Usigrai
Intervistato dall’Ansa, Macheda ha fissato i punti base del suo impegno alla guida del sindacato Usigrai. Il primo, il cambiamento testimoniato dalla “platea giovane” e dall’alta partecipazione al voto, con un’affluenza che ha raggiunto il 91 per cento. Per Macheda è giunta l’ora di istituire una scuola sindacale all’interno della Rai. Ma è la natura stessa dell’azienda che deve cambiare. Per Macheda. “Il Parlamento deve decidersi. Una Rai controllata dai partiti non può garantire un servizio pubblico all’altezza della richiesta del Paese. Servono strumenti che garantiscano una separazione tra la politica e i vertici. Si potrebbe pensare a una rotazione tra componenti del cda che scadano a turnazione. In modo tale da garantire continuità ed evitare una rispondenza precisa a equilibri di governo. L’attuale vertice che ha escluso del tutto l’opposizione è un vulnus pericolosissimo”.
“Ridefinire il ruolo della Rai”
Il rinnovamento della tv pubblica rappresenta un altro tema fondamentale del dibattito pubblico sulla Rai. “Il prossimo appuntamento è il rinnovo del contratto di servizio per ridefinire il ruolo della Rai, che ha bisogno con urgenza di colmare i ritardi. Dobbiamo crescere sul web, sui social, sui podcast, per raggiungere tutte quelle persone, giovani soprattutto, che non usano più i media tradizionali. Un paese che vuole rilanciarsi può trovare nella Rai un motore per la ripartenza”.
La coperta dei costi e le dichiarazioni dell’ad Fuortes sulla mancanza di risorse. Macheda, neo eletto segretario Usigrai ha spiegato. “Non è possibile onorare il contratto di servizio con risorse incerte. Una quota importante del canone è sottratta alla Rai e va restituita. Altrimenti si creano le condizioni per una guerra tra poveri. Le risorse alle editoria privata sono importanti, ma vanno garantite attraverso altre voci”.
“Proseguire su strada tracciata per precari”
Macheda ha voluto dedicare un pensiero ai giovani precari. “Abbiamo garantito il giusto contratto a molti colleghi giornalisti con partita Iva e aperto la strada con il concorso a 90 colleghi che hanno portato grande rinnovamento in termini di competenze specifiche su web e social. Occorre proseguire sulla strada tracciata”. Sul “matrimonio” Inpgi – Inps, ha affermato: “Il Parlamento deve affrontare senza pregiudizi questo tema complesso. In Rai i contratti di lavoro ci sono e viene assicurata la contribuzione. Occorre chiarire con urgenza cosa si intende fare a tutela di uno dei presidi della democrazia, che è il giornalismo. Ridurre giornalisti a precari vuol dire non metterli piu’ al servizio del bene pubblico”.