Poca decisione in Europa sui servizi digitali, critiche dal parlamento al ministro Colao. Secondo l’opposizione il governo italiano non sta facendo abbastanza in Europa sulla pirateria, per garantire la legalità sul web e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. L’accusa è arrivata dal deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. Che in una nota se l’è presa direttamente con il ministro Vittorio Colao dopo averne già criticato il piano. La tirata d’orecchi da parte della destra è sui temi centrali della pirateria e della legalità nel mondo digitale.
“Colao sui servizi digitali faccia di più”
Secondo Mollicone. “Il governo italiano, e in particolare il ministro Colao, non stanno assumendo la necessaria decisione nella fase negoziale sulla proposta di regolamento sui servizi digitali, attualmente al centro del negoziato con la presidenza Slovena”. Poi ha spiegato. “Lo scorso 23 giugno il Parlamento italiano aveva invitato il governo a una maggior responsabilizzazione dei fornitori di servizi digitali affinché siano tenuti a garantire la tutela del consumatore e dei diritti di proprietà intellettuale”. Un indirizzo a cui il governo deve attenersi e a cui dovrà dare seguito anche in sede europea.
“Piattaforme digitali garantiscano legalità sul web”
Il deputato Fdi ha affermato. “La presidenza del consiglio dell’Ue a guida slovena deve garantire nel testo del Regolamento che le piattaforme digitali diano contezza di chi sono i soggetti che sfruttano tali servizi e garantire sempre la legalità anche sul web”. Anche perché. “L’applicazione di tali misure, e del Protocollo di identificazione a distanza (noto come Kybc”) avrebbe il merito di contrastare la pirateria online, che continua ed essere una forte minaccia per le imprese italiane, sia creative che editoriali”.
“Aprire sale e teatri al 100%”
Intanto, da Mollicone è arrivato un nuovo appello per le sale cinematografiche e i teatri italiani. “Le sale da spettacolo, i cinema e teatri, riaprano al 100 per cento della capienza, in sicurezza ne va della sostenibilità economica delle tante imprese culturali che, a causa del Covid, sono allo stremo”. Un altro fronte delicatissimo, quello delle sale e della cultura.