Grave lutto nel mondo dell’editoria: è scomparso a Napoli l’editore Tullio Pironti. Aveva 84 anni. Il suo percorso è stato sicuramente originale e coraggioso: ha iniziato da pugile, calzando i guantoni sul ring per i pesi Welter ed è finito a pubblicare in Italia, tra i primi, i grandi autori della letteratura statunitense. Senza mai abbandonare la sua storica libreria in piazza Dante.
Ha raccontato la sua vita nel libro autobiografico “Libri e Cazzotti”, scritto insieme al giornalista Mimmo Carratelli. Raccontando gli inizi nello sport. Quando da giovane Tullio Pironti era riuscito a imporsi sul panorama pugilistico nazionale, “figlio” di quella che era allora la grande scuola napoletana della boxe. Aveva ottenuto la convocazione azzurra tra i pesi Welter. Poi ha preso a gestire la libreria e, quindi, si è lanciato nell’avventura da editore.
Tante le scommesse di Pironti che hanno fatto di lui un editore sui generis. Piccolo ma “coriaceo”. Ha portato in Italia le opere di Don DeLillo, Raymond Carver, Bret Easton Ellis. Ha pubblicato la saggistica di David Yallop, John Cornwell, Philipp Willan, Leopold Bell e Richard Hammer. Ha ottenuto l’amicizia e la collaborazione di Fernanda Pivano. Nel suo catalogo, ovviamente, anche autori italiani.
Su tutti, Giuseppe “Joe” Marrazzo. Il giornalista Rai scrisse un libro su Raffaele Cutolo che diventò un film nel 1986, per la regia di Giuseppe Tornatore. “Il Camorrista” è un cult tutt’oggi. La scomparsa di Tullio Pironti ha sollevato molti attestati di cordoglio. A Napoli, dove l’editore lavorava e viveva da sempre, e in tutta Italia.