FIEG, NO A BUSINESS GOOGLE A SPESE NOSTRE

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«Le ragioni dell’esposto sono da ravvisare essenzialmente nello sfruttamento a fini pubblicitari del contenuto editoriale e dei profili dei lettori, operato dal motore di ricerca». Lo ha detto il presidente della Fieg Carlo Malinconico, in riferimento all’esposto della Federazione degli editori all’Autorità della concorrenza e del mercato riguardante Google.
«Abbiamo segnalato all’Autorità – ha continuato Malinconico – che una quota significativa della navigazione in Internet, pari a circa il 30%, deriva dall’accesso a contenuti editoriali. Google si avvantaggia di tale situazione sia in quanto motore di ricerca, sia in quanto intermediatore di pubblicità; non remunera in alcun modo gli editori a fronte del vantaggio indottole dal contenuto editoriale, anzi: con il rinvio fatto al singolo articolo, salta la pubblicità online sulla home page dei giornali che hanno propri siti».
«Abbiamo pertanto chiesto all’Autorità – ha osservato Malinconico – di valutare se nell’attività di Google, che vanta una posizione dominante sul mercato dei motori di ricerca e su quello della pubblicità online, siano configurabili abusi».

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