“La lettura è una grande questione e un’emergenza nazionale”. Lo ha detto Ricardo Franco Levi, presidente dell’Aie, a margine dell’assemblea elettiva dell’associazione degli editori italiani. Negli ultimi tempi, le performance dell’editoria italiana hanno fatto registrare ottimi risultati. Ma non basta. Perché, secondo gli editori, l’Italia resta in coda alle classifiche europee. Sul fronte della lettura, dell’assenza di librerie e biblioteche.
Aie, c’è un divario da colmare
Il presidente Aie ha snocciolato i dati e ha fornito le percentuali. “I dati sulla lettura ci pongono agli ultimi posti delle classifiche europee e testimoniano la realtà di un’Italia profondamente divisa, con una parte del paese nella quale si legge tanto quanto nella migliore Europa e un’altra parte del paese nella quale si legge per la metà, dove mancano librerie e biblioteche, dove quasi tutti i parametri che misurano l’istruzione indicano situazioni di crisi. Questo è il divario che si deve colmare”.
I numeri della lettura
E quindi i numeri. “Sono i dati dell’Osservatorio congiunto tra il Centro per il Libro e la Lettura e l’Aie, secondo i quali in pandemia, dopo il primo momento di sconcerto, la percentuale di chi legge è risalita a fine 2020 al 61%, dal 58% del 2019. Inoltre grazie alla combinazione tra capacità di offerta degli editori e ritrovata dinamicità della domanda, sostenuta dalle politiche pubbliche l’editoria italiana è ripartita, dopo la paura dei primi mesi. Il 2020 si è chiuso con un +2,4%, insperato a meta’ anno. Il 2021 è iniziato con un boom delle vendite, un +26% sul 2020 nei primi tre mesi, in buona parte grazie al traino della 18App. La tendenza si e’ confermata nei mesi successivi, con una crescita ancor piu’ significativa nel semestre del 28% rispetto al 2019″.
“Antitrust vigilerà su vendite online”
I numeri che hanno trascinato la riscossa dell’editoria. Sono stati forniti durante l’assemblea, proprio dalla relazione del presidente uscente. L’online ha portato una grossa parte di mercato. Ma c’è altro. “I primi sei mesi dell’anno dimostrano che il mondo delle librerie, considerate insieme, di catene e indipendenti, rispetto all’anno del 2019, che è il più consistente, hanno mantenuto e anche leggermente migliorato il loro fatturato”. E dunque: “Considerando i numeri della varia (che escludono la scolastica) hanno venduto qualcosa sopra ai 330 milioni di euro, rispetto ai 313 milioni del 2019, recuperando cosi’ quanto perso nel 2020″. La crescita “è venuta dall’online, in termini di quota di mercato ormai è pari al 47% solo leggermente inferiore a quella delle librerie”. Alta attenzione sulle vendite online “concentrate su un singolo operatore”. Per gli editori si tratta di un “un tema che richiede grande attenzione, e c’è un’autorità, l’Antitrust, che ha il compito di garantire che i mercati rimangano aperti. Noi chiediamo che il mercato continui ad essere rispettoso di tutti gli operatori con trattamenti equi e paritari”.
Tutti gli eletti
All’esito dell’assemblea è stato riconfermato per la terza volta Ricardo Franco Levi a presidente dell’Aie. Sono stati eletti inoltre quattro vicepresidenti. Si tratta di Maurizio Messina (presidente gruppo accademico); Paolo Tartaglino (presidente del gruppo educativo); Diego Guida (presidente del Gruppo piccoli editori) e Marco Tarò (presidente del Gruppo editoria di Varia). Qui tutti gli eletti.