A rischio la sede di Rovigo de Il Resto del Carlino, si mobilitano sindacato e politica

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Il Resto del Carlino compie 130 anni

La sede di Rovigo de Il Resto del Carlino rischia la chiusura. E insorgono i sindacati dei giornalisti mentre anche la politica chiedere il dietrofront alla proprietà.

I fatti hanno animato la settimana in Veneto. La questione è emersa qualche giorno fa quando la notizia è arrivata direttamente sulla scrivania del direttivo del sindacato regionale dei giornalisti. L’organismo, all’unanimità, ha approvato un lungo e accorato documento in cui ha stigmatizzato la scelta attribuita al management del gruppo editoriale guidato dal presidente Fieg Andrea Riffeser Monti e ha chiesto di non proseguire in un progetto che per il Sgv porterà soltanto al depauperamento della testata.

Nel documento, il sindacato scrive: “Il direttivo regionale del Sindacato giornalisti Veneto, riunito on line il 22 aprile, conferma forte preoccupazione e rammarico per la prospettata chiusura della redazione di Rovigo del Resto del Carlino. La presenza del Resto del Carlino in provincia di Rovigo rappresenta un valore aggiunto per l’informazione sin dai tempi in cui, come Giornale dell’Emilia, raccontava le vicende dei territori a nord del Po collegati storicamente, socialmente ed economicamente con il Polesine”. E quindi ha sentenziato: “Più di settant’anni di lavoro di giornalisti e poligrafici hanno portato la vita e le problematiche polesane in un giornale a caratura nazionale. Oggi, l’editore Riffeser, che è il presidente della Fieg, (Federazione italiana editori giornali) intende completare nella maniera peggiore il lento processo di svuotamento dell’edizione di Rovigo, dopo aver attuato uno strutturale depauperamento delle risorse economiche e umane ad essa dedicate nel tempo”.

Per il Sgv si tratta di una scelta incomprensibile: “La decisione di chiudere la redazione del Carlino Rovigo, aperta il 26 gennaio 1954, è ancor più grave perché svilisce ancor più l’immagine di un giornale storico e in particolare l’impegno lavorativo dei colleghi che si sono avvicendati sulle scrivanie della redazione rodigina e sul territorio. Risorse umane, peraltro, sfruttate oltre ogni limite, imponendo a corrispondenti e collaboratori retribuzioni al di sotto della soglia minima del rispetto del lavoratore e della sua dignità”.

Quindi il Sindacato giornalisti Veneto “si unisce all’appello già formulato dall’Associazione stampa polesana e invita l’editore a modificare le scelte in merito alla redazione rodigina salvaguardando la professionalità e l’occupazione dei giornalisti, messa a rischio anche dalla intenzione di esternalizzare “pezzi” della produzione del giornale”.

La mobilitazione è giunta fin nelle aule del parlamento. Dopo la testimonianza e gli appelli di numerosi sindaci ed esponenti politici locali, il senatore Udc Antonio De Poli ha chiesto all’editore di fare un passo indietro: “Se la notizia fosse confermata, essa costituirebbe, di certo, un impoverimento per il panorama dell’informazione giornalistica locale. La chiusura della redazione di Rovigo de Il Resto del Carlino rappresenterebbe un danno, non solo per i giornalisti coinvolti e le rispettive famiglie, ma anche una perdita per le comunità e per i cittadini polesani”.

De Poli ha aggiunto: “Dobbiamo difendere con forza l’editoria locale, che rappresenta, in questo caso, un pezzo di storia del Polesine. Esprimo solidarieta’ ai giornalisti e collaboratori interessati e mi auguro che l’editore possa valutare la possibilita’ di perseguire tutte le soluzioni possibili allo scopo di tutelare una voce autorevole in grado di garantire il pluralismo e di alimentare il dibattito democratico”.

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