In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di incauti utenti che avevano stipulato contratti di abbonamento con le IPTV pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro. La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale.
Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore. Nel corso dell’Action Day, fissato contemporaneamente in tutti i Paesi coinvolti nella giornata di ieri 10 novembre, è stata quindi complessivamente data esecuzione a una misura di custodia cautelare in carcere in Italia; un provvedimento di sequestro e confisca per equivalente pari ad euro 10.619.000 nei confronti di 23 indagati con contestuale esecuzione di perquisizioni in Italia ed all’estero; provvedimenti di sequestro di oltre 5.500 risorse informatiche utilizzate dall’organizzazione per la diffusione e la vendita illegale di contenuti in violazione del diritto d’autore ubicate in territorio nazionale ed in ognuno dei Paesi esteri che ha fornito la propria collaborazione; 30 decreti di perquisizione e sequestro presso le centrali di ritrasmissione del segnale pirata in Italia ed all’estero; 100 perquisizioni domiciliari e locali nei confronti dei principali re-sellers italiani; un provvedimento di sequestro di 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti dell’attività illecita perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in n.12 paesi europei, tra cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio, Romania, Olanda e Francia. Le indagini sono state condotte mediante innovativi strumenti tecnologici tra i quali un sofisticato software di Intelligenza Artificiale per l’analisi dei Big Data; tali risorse software, oltre a permettere di individuare ogni membro dell’associazione indagata, hanno anche consentito di identificare l’intera rete dei re-sellers operanti nel territorio nazionale, nonché l’elenco completo dei dati identificativi degli illeciti utilizzatori in ambito mondiale.
Marina Pisacane