VIRMAN CUSENZA: NAPOLI E IL CORAGGIO DA RITROVARE (IL MATTINO)

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Leggere solo i freddi numeri sul nostro Sud, ci si condannerebbe al pessimismo. In una crisi che non ha risparmiato nulla e nessuno a ogni latitudine del mondo, costringendo tutti a ripensare e ridiscutere il senso della propria missione, il Mezzogiorno, Napoli e la Campania pagano il loro prezzo.
Oggi, l’intero Sud, deve rialzare la testa e guardarsi dentro per ritrovare le energie migliori del buon governo e dell’impresa. Una sfida di cui questo giornale si farà testimone e promotore, assumendosi un ruolo di sostegno e incoraggiamento ma anche di denuncia, com’è avvenuto nei momenti cruciali dal 1892 ad oggi.
Ci proverò con la mia storia personale: da Palermo a Napoli, passando per Milano e Roma. Sono approdato alla fine degli anni Ottanta al Giornale: avevo ventidue anni e mi districavo tra le occhiate fulminanti di Indro Montanelli, prodigo di consigli ai novellini, e la crescente insofferenza lumbard che portava i tipografi di via Negri a prendermi bonariamente in giro. Poi c’è stata la trincea della giudiziaria negli anni delle stragi di Capaci e via D’Amelie, l’amore disperato per la legalità e il riscatto del Sud onesto. Ma anche gli anticorpi per difenderci dal giustizialismo dei professionisti dell’antimafia. È questo il bagaglio che ho portato con me tornando nel Mezzogiorno.
Al Mattino è stata appena realizzata una ristrutturazione che consegna oggi al lettore un quotidiano che nulla ha perso in indipendenza, pluralismo, autorevolezza e completezza. E con questa consapevolezza che ringrazio l’editore Francesco Gaetano Caltagirone per la fiducia che mi ha accordato, ripetendo nel giro di pochi anni una scommessa generazionale coraggiosa. Una sfida che accetto con entusiasmo, forte di una redazione generosa e competitiva, e dell’eredità all’insegna del rigore che Mario Orfeo lascia a questa testata. Ne farò tesoro.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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