Quasi mezzo secolo è passato da quando, il 27 ottobre del 1972, sei colpi di pistola troncarono la vita del 25enne giornalista ragusano Giovanni Spampinato. Lavorava all’Ora e fu ammazzato mentre era alla guida della sua Fiat 500. Pagò il coraggio e la dedizione con la quale svolgeva il suo lavoro di cronista impegnato, tra l’altro, a fare luce sull’uccisione di un ex consigliere comunale nella sua città.
Il ricordo di Spampinato è ancora vivo, in Sicilia. E una delegazione di Unci Sicilia (Gruppo di specializzazione dell’Assostampa-Fnsi) composta dal presidente Giuseppe Lo Bianco e dal consigliere Leone Zingales, ideatore del Giardino della memoria di Ciaculli, a Palermo, gli ha reso omaggio
Lo Bianco e Zingales hanno osservato: “Spampinato era una voce coraggiosa impegnata in un contesto territoriale difficile, segnato da incroci e collusioni tra criminalità comune ed eversiva con protezioni a vari livelli non ancora storicamente chiariti. Un esempio di giornalismo al servizio della verità da indicare ai giovani cronisti. A 48 anni dall’omicidio l’Unci ne ricorda l’impegno e la passione civile”.