“Il Sindacato dei giornalisti fa proprio l’auspicio del Presidente della Camera Fini perché non si lasci nulla di intentato nella ricerca della convergenza su una comune piattaforma richiamata ieri dal Capo dello Stato. Il punto centrale è lo stesso da oltre due anni, da quando già con il Ddl Mastella era stata impetuosamente portata in Parlamento un’idea di legge sulle intercettazioni che introducesse nello stesso tempo pesanti censure e divieti all’informazione giudiziaria: no bavagli impropri ma ricerca di una comune piattaforma capace di assicurare il diritto di cronaca e di rendere chiaramente rispettabili i diritti della persona alla propria riservatezza”.
Ad affermarlo, al termine della cerimonia del ‘Ventaglio’, sono stati il segretario generale ed il presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, ad avviso dei quali “la soluzione più idonea è quella di stralciare i divieti di cronaca dal Ddl Alfano, evitando infrazioni al diritto costituzionale e a quello internazionale sui diritti dell’uomo, assicurando la pubblicabilità di ciò che è pubblico, come sottolineato nel suo intervento dal presidente dell’Associazione stampa parlamentare Pierluca Terzulli.
Nello stesso tempo – concludono i vertici della Federazione nazionale della stampa italiana – se davvero c’è chi vuole definire un più corretto bilanciamento tra distinti e diversi diritti costituzionali, all’informazione e alla riservatezza della persona, potrà seriamente assumere un’iniziativa rinnovatrice, affrontando la riforma dell’ordinamento professionale e in particolare dando corpo alla proposta, dello stesso consiglio dell’Ordine, di istituzione del giurì per la lealtà dell’informazione”.