La Siae va alla battaglia per la legge sul copyright. Gli artisti firmano l’appello lanciato dal presidente Mogol perché il parlamento recepisca la direttiva comunitaria sulla delicatissima vicenda relativa ai diritti d’autore.
In una nota, la Siae ha chiamato tutti alla battaglia: “E’ attivo il siito http://www.404copyright.it/ dove sarà possibile sottoscrivere la lettera aperta con cui il Presidente Siae Giulio Rapetti Mogol ha rivolto un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro per i beni e le attività culturali e il turismo Dario Franceschini e al Sottosegretario di Stato con delega all’editoria Andrea Martella affinché venga recepita al più presto nel nostro ordinamento la Direttiva europea sul Copyright”.
Si tratta, secondo Mogol, di “quello strumento che con tanta fatica noi autori abbiamo ‘conquistato’ a Bruxelles e poi a Strasburgo, strappando un testo nuovo, fondamentale, contro i giganteschi players della rete. Dal primo giorno mi sono precipitato nelle euro-stanze a gridare: loro hanno i miliardi, noi abbiamo ragione. Perché la cultura è moltissimo nella nostra vita – e ce ne siamo accorti in questi tremendi mesi – ma la cultura, se non è ricompensata, muore”.
La Siae ha sottolineato: “Oggi il diritto d’autore non è tutelato contro lo strapotere dei giganti del web: per questo le opere degli artisti, frutto del loro lavoro e della loro creatività, diventano come una pagina web alla quale non si può accedere. Da qui il nome della campagna lanciata da Siae, “404: copyright not found”. Attraverso un semplice paragone, la mancanza di tutela del diritto d’autore sulla rete viene associata alla pagina 404 che è la pagina non trovata, come sa chiunque abbia mai navigato su internet”.
Alla lettera aperta, che è diventata una vera e propria petizione, hanno già dato il loro sostegno numerosi autori, artisti e personaggi del mondo della cultura. Ma non basta: “E’ una battaglia che dobbiamo chiedere a tutti i cittadini italiani di condividere, affinché anche le generazioni future possano continuare a contare sulla creazione di opere che tutelano la nostra identità e le nostre vite” ha dichiarato il Presidente Mogol.