Coronavirus. Tiso (Sannio Quotidiano): “Tutelare giornali locali per dare voce alla gente”

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Il viaggio di Editoria.tv nelle redazioni dei quotidiani che stanno raccontando l’emergenza più grave della storia nazionale recente continua. Questa volta a parlare è Marco Tiso, direttore de Il Sannio Quotidiano, giornale di riferimento dell’intera area della provincia di Benevento.

 

L’emergenza ha cambiato l’approccio del giornale alla sua comunità di riferimento? 

La pandemia che ha colpito il nostro Paese ha di fatto travolto e stravolto la vita di ognuno di noi. Il diffondersi del virus è stato vissuto con apprensione prima, e con timore durante il suo ‘diffondersi’, tanto da costringere il Governo a prendere provvedimenti drastici in tal senso. In questa ottica- chiusura delle attività con conseguente presa di coscienza da parte dei cittadini della pericolosità di tutto ciò-, così come per gli altri settori, anche l’editoria, già martoriata prima dell’avvento del Covid-19, ha pagato dazio. Un settore, il nostro, ritenuto dal Governo ‘attività essenziale’ durante la pandemia. Una filiera che dunque ha continuato il proprio lavoro quotidiano, investendo così di ulteriore responsabilità il nostro compito. La nostra testata, ‘Il Sannio Quotidiano’ vive questo territorio (Il Sannio) dal 1996. Un cammino che ha vissuto di pari passo i vari momenti dell’editoria: dai tempi d’oro inziali, alla crisi che da qualche anno ha investito il settore. Come ‘giornale locale’, siamo riusciti, attraverso sacrifici (da qualche anno editiamo ‘Il Sannio Quotidiano’ attraverso una cooperativa composta da soci-lavoratori) e la passione che investe noi giornalisti e coloro i quali lavorano alla stesura quotidiana di questo mezzo di informazione ad essere considerati ancora come punto di riferimento di un intero territorio, delle sue difficoltà, dei suoi problemi ma anche delle sue eccellenze. Con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto, con la libertà di pensiero a cui abbiamo sempre fatto riferimento e con la massima trasparenza, provando ad essere la voce dei cittadini, dei loro problemi e delle loro difficoltà, così come il pungolo per Enti, istituzioni ed altro, siamo riusciti e riusciamo ancora ad essere protagonisti della vita del nostro territorio.

Come è cambiato il modo di rapportarsi con i lettori? 

Il rapporto con i lettori è cambiato così come sono cambiati i tempi. Se fino a qualche decennio fa, il quotidiano cartaceo rappresentava se non l’unica ma di sicuro la più autorevole fonte di informazione e dunque del ‘sapere’, oggi tutto questo deve fare i conti con la presenza di tanti altri mezzi di informazione che vengono, forse erroneamente ed anche frettolosamente, equiparati ad organi di informazione. La nascita di molti siti ed ancor più il proliferarsi dei social ha di fatto ‘messo alle corde’ il sistema dell’editoria e nella fattispecie del quotidiano cartaceo. Una lotta spesso impari che però è servita anche da sprono. Tutti questi mutamenti e queste novità hanno sì cambiato il rapporto con i nostri lettori che però, allo stesso tempo, specie quando c’è da seguire vicende di un certo spessore o rilevanza, non hanno mai tradito la loro prima fede, ovvero ‘Il Sannio Quotidiano’.

Anche la quotidianità è cambiata? Come si lavora in redazione al tempo dell’emergenza? 

Inutile negare che lo tsunami che ci ha colpito in questi mesi, ha finito con l’influire, e non poco, anche sul modo di lavorare in redazione. Attenendoci anche alle indicazioni proposte dal Governo, siamo riusciti a svolgere il nostro lavoro con la modalità, tanto di moda in questo momento, di smart working. C’è stata dunque una riorganizzazione interna che però abbiamo affrontato con la solita professionalità, con lo spirito di sacrificio ma anche con la consapevolezza di contribuire all’impegno da parte di tutti per vincere la sfida contro il Covid-19. Ci siamo dunque attenuti, in maniera decisa e convinta, a tutte quelle norme ed indicazioni emanate dagli organi competenti.

Ci saranno conseguenze durature sul mondo dell’editoria? 

Le conseguenze dell’epidemia sul nostro settore c’è stata e si è sentita. In una condizione di paura (fase iniziale) e considerando la chiusura di gran parte- se non tutte- le attività, lecito aspettarsi un calo nelle vendite. Allo stesso tempo, però, è emersa forse anche un’altra considerazione che deve farci pensare. Proprio in un momento del genere, con i cittadini bisognosi di conoscere ciò che stava accadendo intorno a loro, è emersa quell’autorevolezza e quel rapporto di stima e fiducia tra i cittadini e il giornale cartaceo. Con i primi che, tralasciando o dando poca importanza a quanto appariva sui social (in questo periodo credo sia emerso in maniera esponenziale il problema legato alle fake news) hanno ritenuto come fonte credibile ed autorevole il giornale cartaceo del proprio territorio. Sul futuro, che dire? Sono in atto, da qualche anno a questa parte, una serie di iniziative e cambiamenti che riguarderanno l’editoria. Il giornale cartaceo e quello locale nella fattispecie, a mio modesto parere, dovrebbe però essere salvaguardato. Si tratta di consentire a tante voci, inascoltate altrimenti, di poter dire la loro. Si tratta di far emergere problematiche e di far sentire protagonisti tanti cittadini attraverso le loro storie, i loro racconti e le loro vicissitudini. La stampa locale sta vivendo un momento molto particolare, difficile ed il futuro resta un rebus. La stampa locale andrebbe preservata ed allo stesso tempo, così come stiamo già facendo, al cartaceo in uscita nelle edicole, è opportuno affiancare anche un sito o pagine social proprio per stare al passo coi tempi e rendere sempre più presente il nostro modo di fare informazione.

Come giudica l’operato delle istituzioni? Ne ha sentito la vicinanza? 

Le istituzioni, specie quelle territoriali, sono a conoscenza dell’importanza di un quotidiano del territorio. Una vicinanza morale, spesso sventolata da più parti a cui però servirebbe anche un’azione proficua in chiave legislativa volta a stabilizzare il settore ed a far sì che questa ‘voce’, per pur piccola che sia, continui ad esistere.

Come ne usciremo, secondo lei? 

Il periodo che stiamo vivendo tutt’oggi ha messo in risalto delle qualità forse nascoste o non evidenziate nel recente passato: unione, sostegno e solidarietà. Qualità emerse in questa delicata fase che serviranno anche per uscire fuori da questo brutto periodo.

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