L’articolo 45 della legge di stabilità per l’anno 2020, attualmente in discussione in prima lettura presso il Senato della Repubblica, prevede all’articolo 45 alcune misure in materia di editoria.
In particolare, il terzo comma prevede il differimento di un anno del taglio dei contributi diretti all’editoria previsti dal comma 810 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.
Ricordiamo che la norma fortemente voluta dal precedente sottosegretario, Crimi, ed attualmente in vigore, prevede l’abrogazione dei contributi a partire da quelli relativi al 2022.
Per i contributi relativi all’annualità 2019 è previsto un taglio dell’eventuale eccedenza del contributo rispetto a 500.000 euro del 20 per cento, elevato al 50 per cento per il 2020 e del 75 per cento nel 2021. L’attuale differimento della norma prevederebbe lo slittamento di un anno solare dei tagli previsti dalla legge di stabilità dello scorso anno.
I primi due commi prevedono un contributo, a valere sul fondo per il pluralismo, di euro 20 milioni per l’acquisto da parte di scuole pubbliche di ogni ordine e grado di abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, in misura pari al 50 per cento della spesa sostenuta per l’anno precedente.
Il testo potrebbe, chiaramente, subire modifiche ed integrazione nel corso dei vari passaggi parlamentari.