IL PADRONE DELLA PUBBLICITÀ (LA REPUBBLICA)

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La recessione, in quest’anno di crisi, ha falcidiato i conti del settore ma Publitalia ha retto molto meglio della Sipra, la concessionaria della tv pubblica, che ha archiviato il quadrimestre con un pesantissimo -20,4%, rispetto a inizio 2008, quando primo ministro era ancora Romano Prodi. La forbice non si spiega con l’audience. Anzi. La Rai, nel periodo, si è cavata qualche soddisfazione in più di Mediaset.

I grandi gruppi delle tlc hanno sforbiciato di diversi milioni di euro le proprie spese promozionali. Ma la bolletta è andata tutta a carico della Rai (che ha visto i loro investimenti calare di 7 milioni in tre mesi) e della carta stampata (-2,5, malgrado i segni positivi di Wind e Fastweb) mentre Publitalia ha incassato dai re dei telefonini oltre 5 milioni in più. Stesso discorso per le case automobilistiche che hanno dirottato i loro budget verso le reti del Biscione, dando 7 milioni in meno a Viale Mazzini, salvo la Fiat che ha equamente distribuito un aumento di oltre 2 milioni tra pubblico e privato.

Il governo, inoltre, ha aumentato vertiginosamente gli spot “istituzionali” sui network controllati dal premier.
Tutte scelte aziendali perfettamente lecite ma che lasciano la sgradevole impressione che nessuno voglia mettersi contro un premier che brandisce gli spot come un’arma politica.

(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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