Nasce una fondazione per ricordare Antonio Megalizzi, il giornalista italiano ucciso a Strasburgo in un infame attentato ai mercatini di Natale.
L’iniziatia è stata presentata nel palazzo della Provincia di Trento ed è stata voluta dai familiari e degli amici per ricordare la figura del giovane giornalista trentino rimasto ucciso durante l’attentato terroristico ai mercatini di Natale di Strasburgo. L’istituzione, come è stato spiegato durante la presentazione, si occuperà di favorire la formazione e l’informazione dei giovani sui temi dell’Europa e del giornalismo.
La fondazione è stata promossa con la collaborazione e il sostegno della Federazione nazionale della Stampa italiana, del Sindacato dei giornalisti del Trentino Alto Adige, di Usigrai, RadUni e Articolo21. Hanno aderito all’iniziativa anche Università, Comune e Provincia di Trento. La fondazione Megalizzi si occuperà, così come voluto dai familiari e dagli amici del cronista, di raccontare cosa fa l’Unione europea, discutere di attualità e tematiche di rilevanza sociale, fornire gli strumenti per riconoscere le fake news e aiutare i giovani come Antonio a realizzare il sogno di poter raccontare ai propri coetanei, e non solo, l’Europa.
«La fondazione non vuole commemorare, ma fare in modo che i valori di Antonio non si disperdano, facendo circolare le sue idee. Differenti persone e diversi enti scendono in campo assieme, come avrebbe voluto lui stesso, per far vivere il suo sogno, per dare speranza a tanti ragazzi che fanno giornalismo senza avere le condizioni materiali per farlo. Nessuno dovrà però impossessarsi per i propri scopi della fondazione e Federazione della Stampa e sindacato regionale dovranno rimanere sempre un passo indietro rispetto alla famiglia», ha spiegato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.
«Lanciamo un seme – ha aggiunto il segretario del sindacato regionale dei giornalisti, Rocco Cerone – che non può e non potrà lenire in nessun modo il dolore della famiglia, della fidanzata e degli amici, ma consentirà di far vivere le sue idee e i suoi valori, affinché nuove generazioni possano conoscere il suo impegno a favore della verità e per la crescita dell’Unione europea».
«La fondazione vuole portare nelle scuole, nelle università, nelle piazze di tutta Italia il confronto sui temi dell’informazione, del giornalismo e d’Europa, per stimolare il senso critico e la ricerca della verità. È un sogno ambizioso, ma Antonio era ambizioso, e in questo modo gli restituiamo ciò che non ha avuto modo di fare», ha detto la fidanzata Luana Moresco.
«La Rai – ha anticipato Lorenzo Ottolenghi, anche a nome dell’amministratore delegato Salini – studierà percorsi di formazione e di informazione insieme alla Fondazione Antonio Megalizzi e in collaborazione con la scuola di giornalismo di Perugia per trasmettere gli strumenti professionali necessari per seguire la passione di Antonio».