“Anche la sola previsione astratta della possibile irrogazione di una pena detentiva in caso di diffamazione a mezzo stampa comporterebbe una limitazione eccessiva del diritto convenzionalmente e costituzionalmente tutelato della libertà di manifestazione del pensiero e di cronaca del giornalista, incompatibile con l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.
Esultano i giornalisti dopo la decisione, da parte dei magistrati del tribunale di Salerno, di sottoporre al vaglio di costituzionalità. In una nota congiunta, i vertici della Fnsi, Giulietti e Lorusso e del Sugc, Claudio Silvestri, affermano: “Sono anni che chiediamo che con una legge il Parlamento cancelli il carcere per i giornalisti. Una vera vergogna che nessun governo ha voluto affrontare seriamente e che spinge l’Italia in fondo alle classifiche sulla libertà di stampa. Adesso a decidere sulla legittimità del carcere sarà la Corte Costituzionale”.
Ma non basta: “A prescindere dalle sentenze, tuttavia, è sempre più urgente un intervento del legislatore su una materia fondamentale perché riguarda il diritto dei giornalisti di informare e il diritto dei cittadini ad essere informati. La recente condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo proprio per la presenza della pena detentiva per il reato di diffamazione non dà più alcun alibi al Parlamento”.