La nuova opera dello scrittore portoghese José Saramago (premio Nobel per la letteratura nel 1998) non verrà pubblicata da Einaudi perché contiene giudizi non proprio positivi su Silvio Berlusconi, che di Einaudi è proprietario. Saramago è severo con Berlusconi ma anche con gli italiani, il cui sentimento “è indifferente a qualsiasi considerazione di ordine morale”. Ma “nella terra della mafia e della camorra che importanza può avere il fatto provato che il primo ministro sia un delinquente?”.
A chi fa notare allo scrittore che certi giudizi possono sembrare un po’ eccessivi, Saramago risponde: “Le qualificazioni che ho dato di Berlusconi non nascono dalla mia testa ma si basano su informazioni giornalistiche che ogni giorno appaiono sulla stampa europea. Io semplicemente osservo e concludo”.
Questa non è la prima volta che Einaudi rifiuta opere di critica a Berlusconi: dalle poesie politiche postume di Giovanni Raboni al ‘Duca di Mantova’ di Franco Cordelli, sino al ‘Corpo del capo’ di Marco Belpoliti, che l’autore ha preferito pubblicare da Guanda. “Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però infine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo”, conclude lo scrittore portoghese.