“Aggiotaggio”, adesso il M5S vuole portare il Corriere della Sera alla sbarra

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Il Movimento Cinque Stelle vuole portare alla sbarra il Corriere della Sera. Sul blog delle Stelle, l’atto d’accusa firmato dall’ex parlamentare dell’Italia dei Valori Elio Lannutti.

Sotto accusa finisce il vicedirettore Federico Fubini accusandolo di essere vicino allo speculatore finanziario George Soros e chiedendosi se ci siano responsabilità del giornalista e del quotidiano di via Solferino: “Con l’azione penale obbligatoria, sancita dalla Costituzione all’art.112 e recepita dall’articolo 335 del codice di procedura penale, un Pubblico Ministero dovrebbe procedere senza indugi ad aprire una indagine penale, volta ad accertare se la campagna di stampa del Corriere della Sera, per screditare Italia e la ‘manovra del popolo’ del Governo M5S-Lega, non abbia concretizzato reati puniti dall’art.501 del codice penale (aggiotaggio) e la manipolazione dei mercati per alterare i corsi dei mercati.Alcuni giornalisti, nel propagandare e trasmettere l’ansia da spread ed il primato dei mercati, di banche e finanza tossica sull’economia reale, con uomini e donne trattati come merci residuali, si sono sbizzarriti nelle interpretazioni sul ‘trionfo del populismo’ ventriloqui volontari della punizione divina dei mercati contro il popolo italiano, reo di non aver votato alle elezioni del 4 marzo 2018 secondo i loro desiderata e quelli delle cancellerie europee e dei commissari Ue come Oettinger: “I mercati insegneranno agli italiani a votare”. 

Ma non è tutto. Nel mirino c’è Federico Fubini: “ Fubini-come risulta da documenti ufficiale, è nel board dei consiglieri di Open Society Europe, il ramo europeo dell’associazione di George Soros, lo squalo internazionale che nel 1992 attaccò la lira facendola deprezzare e svalutare del 30%, con conseguente manovra lacrime e sangue del Governo Amato di circa 100.000 miliardi di vecchie lire, compreso il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti bancari, postali e libretti di risparmio. Open Society è molto discussa per le sue posizioni politiche antinazionali ed il suo appoggio e finanziamenti – all’immigrazione dall’Africa, fondazione in cui il vicedirettore del Corriere, ha anche il ruolo di mantenere i legami con i politici italiani. Il corrispondente del Corriere, Ivo Caizzi, in una lettera inviata al Comitato di redazione e per conoscenza a tutti i giornalisti del quotidiano milanese, seguita da un dossier dettagliato sugli articoli pubblicati in quei giorni di novembre, accusa il direttore, Luciano Fontana, di aver aperto «la prima pagina del Corriere con una “notizia che non c’è”», sottolineando il fatto che «la procedura d’infrazione Ue contro l’Italia era inesistente, oltre che tecnicamente impossibile in quella data», e aggiunge che «in trent’anni non ricordo un’altra “notizia che non c’è simile, in quella collocazione sul Corriere». In quei giorni di novembre 2018 si è registrata un aumento dello spread, passato da 298,5 punti il 2 novembre, a 325,7 il 21 novembre, che ha comportato una perdita per le casse dell’erario dovuta agli interessi sui Titoli di Stato, per una somma complessiva quantificata in circa 1,7 miliardi di euro”.

Quindi le richieste: “Nell’atto di sindacato ispettivo abbiamo chiesto al governo, se la partecipazione del vicedirettore del Corsera Fubini, alla Fondazione Open Society Europe,sia compatibile con la deontologia professionale di giornalista e vice direttore di una importante testata del nostro Paese; alla magistratura se le reiterate e inesatte informazioni propalate dal Corriere a firma Fubini, condivise dal direttore Luciano Fontana, non abbiano negativamente influenzato i mercati, favorendo gli speculatori, che in quei giorni, in assenza di un presidente autorevole Consob (ancora da nominare) scommettevano sulla destabilizzazione dell’Italia, configurando i possibili reati previsti e puniti dal Codice Penale di aggiotaggio e manipolazione dei mercati (Art.501 C.P); in particolare l’attentato contro la integrità, l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 C.P). Infine quali misure urgenti si intendano adottare per scongiurare che iscritti all’Ordine dei Giornalisti, contravvenendo volontariamente ai doveri di autonomia, imparzialità e verità, si prestino ad operare contro gli interessi nazionali a favore di interessi particolari, coincidenti col criminale speculatore sulla lira Soros, che dovrebbe essere incriminato ed arrestato appena mette piede sul suolo italiano”.

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