Basta con i processi show: l’informazione sulle vicende giudiziarie in corso dovrà rispettare i diritti inviolabili della persona, curare che risultino chiare le differenze fra cronaca e commento, fra indagato, imputato e condannato, fra accusa e difesa, e adottare modalità che consentano al telespettatore un’adeguata comprensione.
E’ il senso del Codice di autoregolamentazione in materia di rappresentazione di vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisive firmato oggi a Roma, nella sede dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, dai rappresentanti delle emittenti tv, dalla Federazione nazionale della stampa e dall’Ordine nazionale dei giornalisti. Frutto di un lavoro di 18 mesi attorno a un tavolo comune, le nuove disposizioni entreranno in vigore il 30 giugno.