CALTAGIRONE EDITORE CHIEDE LO STATO DI CRISI PER ‘IL MESSAGGERO’

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Chiusura delle redazioni, tagli di personale e prepensionamenti ma anche un piano di rilancio: è così che Caltagirone Editore cerca di superare una crisi che ha spinto la società editrice a chiedere lo stato di crisi di un anno e mezzo per il Messaggero. Nel piano di riorganizzazione è prevista la chiusura delle redazioni di San Benedetto del Trento e Civitavecchia (che seguono quelle del 2008, tra Chieti, Foligno e Teramo). Sono stati confermati i tagli per 48 redattori su un organico complessivo di 202 giornalisti, di cui 7 (vicini all’età pensionabile) da avviare all’uscita durante lo stato di crisi e i restanti 41 successivamente attraverso, per esempio, i prepensionamenti. Il rilancio è affidato, invece, alla creazione di una nuova edizione che copra la zona dei Castelli romani, oltre alla riorganizzazione dell’area metropolitana. I giornalisti del quotidiano diretto da Roberto Napoletano hanno votato un pacchetto di 4 giorni di sciopero.

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