Sciopero dei giornalisti al Mattino di Napoli per pubblicità sulla vendita della sede del quotidiano

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Comunicato del Cdr de «Il Mattino»

L’assemblea de «Il Mattino», convocata ad horas dal Cdr, ha votato all’unanimità due giorni di sciopero da effettuare dal 19 giugno 2018, ad horas, a giornale già parzialmente lavorato, e 20 giugno 2018, dopo aver appreso della pubblicazione di un’inserzione pubblicitaria, destinata al numero di domani del quotidiano, sulla vendita dello storico palazzo di via Chiatamone 65 in cui è sita la redazione centrale dal 1962.
La redazione si era detta preoccupata per lo spostamento di sede, comprendendo i motivi di risparmio economico, ma lamentando la perdita di centralità geografica e culturale e aprendo una trattativa sulle condizioni di sicurezza presso la nuova sede destinata. L’annuncio pubblicitario in fase di trattative sindacali e in assenza di risposte da parte dell’azienda è una provocazione che non poteva essere accolta diversamente: tre erano i giorni di sciopero già proclamati e finora non utilizzati per un atto di responsabilità.
La redazione de «Il Mattino», riunita in assemblea permanente nelle prossime ore, deciderà le strategie da intraprendere.

Comunicato dell’Azienda

In relazione alla decisione della Redazione di proclamare due giorni di sciopero, il 19 e il 20 Giugno c.a., l’Azienda precisa quanto segue.
Già da alcuni mesi il Comitato di Redazione è stato informato, in maniera esaustiva, della decisione di risolvere il contratto di affitto della sede di via Chiatamone e di sottoscriverne un altro, più vantaggioso, per i nuovi locali del Centro Direzionale.
I motivi sono stati ampiamente discussi: palazzo occupato solo in minima parte, costi gestionali abnormi e insostenibilità del risultato economico di bilancio.
Il Cdr, in occasione dei vari incontri avuti, ha sollevato talune questioni legate al trasferimento nella nuova sede e in particolare ha chiesto garanzie di sicurezza durante l’uscita serale dal lavoro.
Su tutti i rilievi posti, l’Azienda ha fornito esaurienti chiarimenti, dichiarandosi inoltre disponibile a nuovi incontri.
Lo sciopero è immotivato e incomprensibile in quanto va contro la libera decisione di un proprietario terzo di mettere sul mercato un proprio immobile e rende inutile ogni ulteriore confronto sindacale.

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