Volano gli investimenti pubblicitari per le radio. Male tv, cinema e quotidiani

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l mezzo radiofonico continua ad accrescere il proprio valore economico per il terzo anno consecutivo, e recupera il terreno perso negli anni segnati dalla crisi. Secondo gli ultimi dati rilasciati da FCP Assoradio (Osservatorio FCP-Assoradio),  gli investimenti pubblicitari del mezzo chiudono il 2017 a 405 milioni di Euro, con un rialzo del +5,4% rispetto al 2016. Negli ultimi tre anni la crescita complessiva raggiunge il +18%.

La Radio dimostra una importante vitalità nel nuovo contesto digitale, testimoniato non solo dall’aumento degli ascolti ma anche da un rinnovato interesse da parte del mercato, sia a livello di gruppi editoriali (accordi / proprietà societarie) che di concessionarie (gestione e pianificazione brand radiofonici).

Estendendo l’analisi agli ultimi dieci anni (2008 – 2017), il mezzo radiofonico è riuscito a contenere le perdite (70 milioni di Euro) meglio degli altri mezzi, registrando una contrazione del 14,3%, contro una flessione dell’intero mercato pubblicitario del 33,4%, nel caso del perimetro Nielsen tradizionale (-12,7% includendo le componenti Search e Social – perimetro Nielsen esteso). Differentemente gli altri mezzi tradizionali (Televisione, Quotidiani, Periodici, Cinema) hanno registrato perdite che oscillano tra il 20% e il 70%.

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