Dopo il primo via libera in Consiglio dei ministri alla ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici, il testo è stato sottoposto a parere parlamentare.
Il provvedimento, al fine di garantire coerenza, trasparenza ed efficacia al sostegno pubblico all’editoria, prevede la ridefinizione della disciplina dei contributi a quotidiani e periodici, misure per gli investimenti delle imprese editrici, l’innovazione del sistema distributivo e il finanziamento di progetti innovativi, di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione.
Dando attuazione a quanto previsto nella legge delega, il testo stabilisce le categorie delle imprese legittimate a chiedere il sostegno pubblico; i requisiti di accesso al contributo e i criteri che presiedono alla sua determinazione quantitativa; l’iter per la liquidazione dei contributi.
Tra i requisiti che i richiedenti dovranno rispettare: l’obbligo di avere un’edizione digitale accanto a quella cartacea e l’applicazione dei contratti di lavoro di settore. Confermate le maggiori tutele per le pubblicazioni espressione di minoranze linguistiche, l’editoria speciale per non vedenti o ipovedenti, i periodici delle associazioni dei consumatori.