Gli editori più legati ai territori sono tra quelli che hanno subito i colpi più duri della crisi. Ma “l’informazione locale continuerà ad avere il suo spazio nella vita dei cittadini”, parola del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso. Sindacato e Ordine dei giornalisti dell’Umbria hanno presentato a Perugia un documento proposto dall’Assostampa
L’importanza degli editori e della stampa locale in Italia è stata ribadita più volte nel corso degli ultimi anni, soprattutto da associazioni e federazioni del settore. Non è un caso se l’editoria è stato uno dei comparti industriali più colpiti dalla crisi nel nostro Paese e per questo motivo si discute da parecchio tempo di una riforma a sostegno del pluralismo dell’informazione.
Nonostante tutte le difficoltà, “l’informazione locale continuerà ad avere il suo spazio nella vita dei cittadini”. Ne è sicuro Raffaele Lorusso, segretario generale della federazione nazionale della stampa italiana, intervenuto a un incontro a Perugia nella sala Fiume di palazzo Donini. Ordine regionale dei giornalisti e Fnsi hanno infatti presentato il documento che l’Associazione Stampa Umbra ha predisposto in vista dell’approvazione di una legge a sostegno del sistema dell’informazione regionale.
“È l’informazione che i cittadini cercano, quella che meno si presta alla globalizzazione della conoscenza”, ha detto Lorusso a una giornalista del Tg3 Umbria a margine dell’incontro. Già nel corso del convegno, il segretario del sindacato dei giornalisti ha spiegato che “stiamo cercando di portare all’interno del settore delle regole, con la certificazione del rispetto di tutti gli obblighi, e non si sta certo chiedendo la luna”.
Tutto ciò si traduce, si legge sul sito della Fnsi, nel riconoscimento del contributo pubblico solo a chi rispetta le regole, “perché la logica dei finanziamenti a pioggia non ci interessa. E in quest’ottica sono stati chiesti impegni più precisi sia al governo sul piano del sostegno all’occupazione e sia alle aziende editoriali per guardare meglio alla realtà del mondo del lavoro”. Due i criteri da cui partire: garantire il pluralismo dell’informazione e la regolare assunzione di chi deve informare.
Non a caso la proposta parte dall’Umbria, una delle regioni più in difficoltà da questo punto di vista dove non si intravede ancora la luce in fondo al tunnel. A spiegarlo sono stati Marta Cicci e Roberto Conticelli, presidenti del sindacato e dell’Ordine regionale dei giornalisti nei loro interventi. Il documento di indirizzo stilato dal sindacato è stato consegnato al vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Paparelli, e al presidente della prima Commissione dell’Assemblea legislativa, Andrea Smacchi.
Dal canto suo, Paparelli ha affermato che “la nuova legge sull’editoria avrà come principi generali quelli di riconoscere il valore di servizio pubblico del sistema dei media locali, promuovere la qualità dell’informazione attraverso la tutela della professionalità e della qualità del lavoro giornalistico”. L’obiettivo è quello “di sostenere il processo di riorganizzazione del sistema delle imprese operanti nel settore dell’informazione locale”.
Quattro i provvedimenti attualmente in fase di studio – incentivi per l’occupazione; sostegno alla formazione e all’aggiornamento degli operatori del settore; sostegno all’avvio di progetti di sviluppo d’impresa di giovani giornalisti e all’innovazione tecnologica in particolare sui sistemi editoriali; misure di premialità – ma tra i temi sul banco ci sono anche altre questioni che interessano la categoria, a livello regionale e nazionale, come ad esempio il lavoro autonomo, degli uffici stampa pubblici e privati e degli ammortizzatori sociali.