Arriva lo Spid per l’accesso digitale alla Pubblica Amministrazione

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Importanti novità sul tema della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.  Partirà entro fine anno lo Spid, il sistema pubblico di identità digitale per l’accesso ai servizi pubblici. Dal 15 marzo i primi tre gestori di identità digitale accreditati da AgID renderanno disponibili le prime identità digitali. Fra il 15 marzo e il mese di giugno 2016 saranno oltre 600 i servizi disponibili e accessibili tramite Spid, da qualsiasi dispositivo di fruizione e con la totale garanzia di sicurezza, tutela della privacy e protezione dei dati personali.  Con un solo pin i cittadini potranno venire a contatto con tutti i settori della Pa. Per il momento sono disponibili 300 servizi online, relativi a Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, sei Regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia) e il Comune di Firenze.   La novità, a lungo annunciata, non è anche imposta.  Sarà attribuito solo a coloro che ne faranno richiesta. A fornirlo saranno Telecom, Infocert e Poste Italiane.  Solo a loro tre, per il momento, spetta il compito di verificare la coincidenza tra identità reale e digitale, tramite l’adesione attraverso un modulo e l’esibizione di un documento di identità, o l’identificazione informatica con documenti digitali che prevedono il riconoscimento a vista , oppure la sottoscrizione del modulo di adesione con firma elettronica qualificata o firma digitale . Per i primi due anni il servizio sarà gratuito.  Dal terzo anno potrebbe entrare in gioco una tariffa a discrezionalità dei distributori.   Con Spid, il Sistema pubblico di identità digitale, viene offerto lo strumento di innovazione che permette di «superare la doppia F della Pubblica amministrazione: file e faldoni».  Queste le dichiarazioni del ministro della P.a, Marianna Madia, in occasione del lancio del pin unico, attraverso cui accedere online a tutti i servizi della Pubblica amministrazione. Per il ministro si tratta di una svolta perché «non è ammissibile che internet sia presente in tutto ma non nella Pubblica amministrazione».

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