Indagine Nielsen: bene i ricavi pubblicitari internet, radio e tv; ancora in calo i giornali

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I dati Nielsen relativi ai primi 9 mesi dell’anno registrano la crescita degli introiti legati all’advertising su tutti i media ad eccezione della carta stampata, ancora in perdita

 

L’ultima inchiesta Nielsen Italia ha diffuso le percentuali sugli investimenti pubblicitari relativi al periodo gennaio-settembre 2015 durante il quale si è verificato un aumento complessivo dell’1% dei profitti, rispetto ai primi 9 mesi del 2014.
Un incremento contenuto e sicuramente inferiore alle aspettative che mostra tutti i limiti di una ripresa che ancora stenta a decollare, nonostante il velato ottimismo espresso da Alberto Sasso, Business Director di Nielsen, convinto che l’anno prossimo il trend sarà più positivo di quest’anno.
Stando ai dati diffusi dal colosso americano specializzato in indagini di mercato a livello internazionale, il gettito pubblicitario è aumentato soprattutto per la radio con una crescita pari al 10,2% (+ 10% da gennaio ad agosto) ma anche per la tv con + 6,6% recuperando il terreno perduto nei primi 8 mesi del 2015 durante i quali i profitti risultavano in calo (-1,6%).

 

Conferma il trend positivo dell’anno scorso anche il web con +4,6%  nel mese di settembre registrando, anche in questo caso, un’inversione di tendenza rispetto al periodo gennaio-agosto di quest’anno (-1,3%).
Note dolenti per il settore cinematografico dove i ricavi sono diminuiti del 2,3% nei primi 8 mesi del 2015 per poi crollare a settembre chiudendo, sempre con un segno negativo, ma a due cifre (-14,8%): la percentuale più bassa in assoluto.
Male anche la carta stampata: da gennaio ad agosto i quotidiani perdevano il 7,3% ma a settembre sono riusciti ad arginare la caduta libera, fermandosi ad un -3,6% che certamente non è lusinghiero ma lascia ben sperare per il prossimo trimestre.
Meno vistoso il recupero dei periodici che chiudono il 3° trimestre a -3,9%, segno evidente che il mercato pubblicitario preferisce investire nei media tradizionali come radio e tv o puntare sull’innovazione digitale.  Non a caso la raccolta sulle testate on line non conosce crisi ed è in costante crescita.

 

Altro dato interessante dell’indagine è la classifica dei settori merceologici disposti ad investire parte dei guadagni in pubblicità: la palma del vincitore va alle telecomunicazioni (+10,7%) seguite dalla gestione casa (+8,2%),  dal settore farmaceutico (+5,1%) e dal food (+4,9%).
Comparando i dati con lo stesso periodo del 2014 in calo il ramo assicurativo e finanziario  (-6,4%) e quello automobilistico (-1,5%), settori più in difficoltà.
Certamente nei primi mesi del 2016  si potranno confrontare questi numeri con il rilevamento del 4° trimestre 2015 e si valuterà il dato annuo con maggiore chiarezza, nella speranza che il gettito pubblicitario possa crescere in ogni comparto o che almeno si stabilizzi laddove già positivo, perché anche da questo dipende la sopravvivenza di tanti network e di migliaia di posti di lavoro.

 

 

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