Fiducia alla Camera al Decreto Milleproroghe. Ecco tutte le novità in tema editoria, frequenze e telecomunicazioni

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L'aula del Senato

Ieri sera, con la fiducia accordata dalla Camera dei deputati per mezzo di 354 voti a favore, 167 no, 1 astenuto, il provvedimento ha ricevuto il primo via libera in vista della conversione. Nel testo approvato alla Camera, figurano diverse disposizioni di proroga, alcune di queste presenti sin da subito nel testo pubblicato in Gazzetta, altre, invece, aggiunte nel corso dell’esame in commissione. Ecco le principali novità in tema editoria, frequenze e telecomunicazioni.

PARERE DELLA IX COMMISSIONE PERMANENTE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI) La IX Commissione, esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, recante « Proroga termini previsti da disposizioni legislative » (atto Camera n. 2803),

“l’articolo 3, comma 1, prevede la proroga dal 1o gennaio 2015 al 1o luglio 2016 del termine a decorrere dal quale le imprese produttrici sono tenute a vendere ai distributori al dettaglio apparecchi televisivi con tecnologia DVB-T2 con codifica MPEG4; la disposizione prevede anche la proroga dal 1o luglio 2015 al 1o gennaio 2017 del termine a decorrere dal quale i distributori al dettaglio devono vendere apparecchi televisivi con la medesima tecnologia;

l’articolo 3, comma 2, proroga alcuni termini relativi alle procedure per l’accesso al credito d’imposta per la realizzazione degli investimenti per la banda ultralarga previsto dall’articolo 6 del decreto-legge n. 133 del 2014, con riferimento in particolare ai termini per la presentazione delle manifestazioni d’interesse e dei conseguenti progetti esecutivi da parte delle imprese, nonché ai successivi adempimenti da parte del Ministero dello sviluppo economico;

l’articolo 3, comma 3, proroga dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2015 il divieto di incroci proprietari, che impedisce ai soggetti che esercitano attività televisiva con ricavi superiori all’8 per cento del sistema integrato delle comunicazioni e alle imprese del settore delle comunicazioni elettroniche che detengono una quota superiore al 40 per cento dei ricavi di detto settore di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani o di partecipare alla costituzione di nuove imprese editrici di quotidiani; al riguardo, come già segnalato dalla Commissione nel parere espresso sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 150 del 2013, appare opportuno rendere stabile il divieto di partecipazioni incrociate tra editoria, televisioni e comunicazioni elettroniche, piuttosto che procedere a reiterate proroghe del divieto medesimo (si tratta infatti della quinta proroga consecutiva di un termine originariamente fissato al 31 dicembre 2010)

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