Sky Tg24 avrà il numero 27 del digitale terrestre. La Rai sul piede di guerra

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Si apre un nuovo fronte di discussione relativo al Lcn, la numerazione dei canali sul digitale terrestre. Il casus belli è la decisione di Sky di trasmettere in chiaro, al numero 27, il suo canale di news Sky Tg 24.  Per Sky si tratta del secondo esperimento sul digitale terrestre. Cielo, che ha un palinsesto indiscutibilmente semi-generalista, occupa il numero 26 del Lcn. Gli ottimi risultati di Cielo hanno convinto i vertici di Sky a continuare su questo percorso.   Una mossa non apprezzata dalla Rai, che ritiene ingiustificato il posizionamento del canale in una fascia riservata alla programmazione semigeneralista. Rainews24, il canale di informazione esclusiva della tv di Stato, è posizionato al numero 48.  Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv di Stato, apprezza la decisione di ricorrere immediatamente all’Agcom per dirimere la spinosa questione.  Il punto è che non ci saranno solo notiziari nel nuovo canale.  Altri tipi di programmi, come film e documentari, saranno trasmessi proprio per evitare la connotazione di televisione all news che darebbe ragione ai legali della Rai. Le news occuperanno il 70% del palinsesto. L’obbligo di avere una programmazione semigeneralista nella fascia 21-30 è sancito dalla determinazione ministeriale del 22/11/2010. Secondo alcune voci una possibile contromisura della Rai potrebbe essere lo scambio di numerazioni tra Rainews24 e Rai Movie, che è attualmente al numero 24. In tal modo i due canali all news tornerebbero ad avere la stessa visibilità. D’altra parte il dibattito si riaprirebbe, dal momento che anche Rainews24 è un’emittente che ha poco a che vedere con una programmazione semigeneralista. In effetti un intervento dell’Agcom sarebbe utile per dipanare questa ingarbugliata matassa. La normativa di riferimento è ancora la delibera 366/2010. Ma, sommersa da numerosi ricorsi degli operatori,  l’Agcom ha deciso di annullare il piano nel 2012.  Anche il nuovo schema, approvato nel 2013, ha generato polemiche soprattutto a causa  della drastica riduzione degli spazi riservati alle tv locali. Un ricorso presentato dall’emittente pugliese Telenorba, avente ad oggetto il rifiuto della connotazione generalista dei canali Mtv e Deejay Tv,  ha portato il Consiglio di Stato  a ritenere insufficienti le indagini demoscopiche del Garante. L’organo consultivo ha nominato un commissario ad acta per la realizzazione di un  nuovo piano di numerazione. Ma nel 2014, tra sospensioni e controricorsi, non si è arrivati ad alcun risultato sostanziale.

Giannandrea Contieri

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