L’Agcom pianifica le frequenze per la radio digitale

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L’Agcom ha stilato il piano provvisorio di assegnazione delle frequenze radiofoniche digitali per le regioni Valle D’Aosta e Umbria e le province di Torino e Cuneo.   Ad essere utilizzati per il servizio di radiodiffusione saranno i blocchi di frequenze della banda 174-230 Mhz.  Entro i prossimi 60 giorni il Mise è tenuto ad  assegnare i diritti d’uso per i soggetti aventi titolo per la banda di cui sopra.

La consultazione pubblica

Attualmente la radiofonia digitale ha raggiunto il 65% della copertura nazionale. In Italia ci sono 1200 negozi adibiti alla vendita di ricevitori digitali. Nel corso della consultazione pubblica che ha preceduto il provvedimento le associazioni di settore hanno richiesto l’estensione della radio digitale anche a Friuli Venezia Giulia, Toscana, Liguria e Lazio. L’obiettivo reale è quello di realizzare un piano triennale che preveda la copertura di tutto il territorio. Tutti i partecipanti hanno richiesto l’utilizzo della banda 230-240 Mhz per la radiodiffusione. Su altri fronti si sono registrate opinioni differenti. Alcuni operatori hanno proposto una sorta di switch-off per la banda FM. Altri temono che solo una scarsa percentuale di emittenti voglia effettuare investimenti sul DAB.  L’opinione della Rai è che non ci siano le condizioni economiche per sostenere la prolungata coesistenza di due piattaforme tecnologici. Da un’associazione è arrivata la richiesta di definizione preventiva dei bacini di utenza e di quantificazione delle risorse disponibili.

Le opinioni del Garante

L’Agcom condivide l’esigenza di un cronoprogramma, ma osserva che al momento esistono questioni aperte riguardanti le frequenze televisive che non consentono una valutazione accurata delle risorse. L’Autorità viene anche incontro alle richieste per le frequenze 230-240 Mhz, ma ritiene necessario un dialogo con il Mise e il Ministero della Difesa.  Posticipata, invece, l’ipotesi di uno switch-off della banda FM.  L’Agcom non condivide assolutamente  l’istanza in base alla quale andrebbe cristallizzato il volume degli investimenti fino alla pianificazione di un quadro stabile.

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