Agon Channel è già un flop? Si dimette il direttore delle news Antonio Caprarica

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“Tenetevi forte, c’è nuova aria in tv”. E’ questo lo slogan con cui Agon Channel, noto canale albanese, si è presentato al pubblico italiano dall’inizio di dicembre. Ma dopo due settimane l’ambiente comincia già a sgretolarsi.  A lasciare è addirittura Antonio Caprarica, noto volto della Rai fino al 2013. Il giornalista, a cui era stata affidata la direzione delle news, ha  indicato  nella scarsità di mezzi tecnici e nell’esiguità di collaboratori i principali motivi del suo abbandono.  Caprarica svela anche i dettagli:  “Ho montato servizi in container non insonorizzati. Non esiste uno studio, né una troupe. Gli unici materiali filmati sono quelli che provengono dalle agenzie e da Youtube”. In merito alle carenze dello staff: “Ho cercato di realizzare dieci edizioni giornaliere del Tg, un programma mattutino e cinque approfondimenti settimanali con nove redattori. Mancano producer e autori. E’ disponibile un solo telefono per tutti”.      Caprarica ha criticato esplicitamente le azioni dell’imprenditore Francesco Becchetti, editore di Agon Channel. Quest’ultimo è accusato di aver “riciclato” lo staff per sopperire alla limitatezza delle risorse.   Da Becchetti è arrivato subito un comunicato stampa che rigetta tutte le accuse di Caprarica, il quale avrebbe fatto una “rappresentazione grottesca e folcloristica delle strutture in uso”. La redazione si schiera con Becchetti, dichiarandosi amareggiata per le accuse denigratorie di Caprarica. C’è disaccordo tra le parti sui telefoni: la redazione sostiene che sia presente un gran  numero di apparecchi aziendali.  Le dichiarazioni di Caprarica hanno messo in allerta anche la politica. I deputati del Pd  Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Ernesto Magorno hanno sollecitato l’Ordine dei Giornalisti a verificare se le condizioni di lavoro sono quelle descritte dall’ormai ex direttore. Agcom e Mise hanno già valutato la validità dell’acquisizione delle autorizzazioni.

  In ogni caso l’avventura di Agon Channel non inizia con le maggiori premesse. Partito il 26 novembre con uno sfarzoso galà di apertura, il canale ha ingaggiato numerose star delle televisione italiana. Tra di esse spiccano Simona Ventura, Pupo e Sabrina Ferilli.  La produzione ha luogo a Tirana, ma il canale occupa il numero 33 del digitale terrestre. Si tratta perciò del primo esempio di delocalizzazione di una emittente. Ma l’avventura editoriale, che sembra funzionare in Albania, non decolla nel nostro paese.   Gli obiettivi di Francesco Becchetti sono l’1% di share nel prossimo anno e una raccolta pubblicitaria di 20 milioni di euro. Ma non sarà facile raggiungerli.  Il canale fatica a decollare in termini di programmazione. Nella maggior parte della giornata vengono mandate in onda repliche, anche del galà di apertura. I programmi originali sono solo quattro. A poco servono i grandi nomi della tv italiana in presenza di buchi così ampi nel palinsesto. E il pubblico, nei fatti,  non sta premiando la mancanza di efficienza. Va anche considerato che si tratta di una tv a basso costo, ma quello che sembra mancare è un piano editoriale.  E comunque, almeno in base a quanto detto da Becchetti, nel progetto sono stati investiti 40 milioni di euro.  Per quanto riguarda la pubblicità, le dichiarazioni di Caprarica, secondo cui “gli studi all’avanguardia sono specchietti per le allodole, utilizzati per gli inserzionisti”, rendono tutto più difficile.

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