In un intervista al CorrierEconomia il presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani si è nuovamente soffermato sulla difficile situazione della banda larga in Italia. Gli ultimi dati, raccolti nell’indagine congiunta con l’Antitrust, hanno presentato un quadro desolante: solo il 21% delle famiglie italiane usufruisce di una connessione a banda larga. Per Cardani la principale responsabilità dell’inefficienza tecnologica è da attribuire alle grandi imprese e al sistema politico, entrambi intenzionati a mantenere poco trasparenti le loro attività. Dichiarazioni polemiche, quelle di Cardani. Il Governo ha appena annunciato l’ennesimo strategia per la banda larga, secondo la quale l’85% degli italiani avrà accesso ad Internet alla velocità di 100 mbit al secondo entro il 2020. Lo Stato ha annunciato l’investimento di 6 miliardi per la riduzione del gap. Si spera che per una volta si vada oltre la politica degli slogan. In ogni caso Cardani è contrario alla preponderanza dell’intervento pubblico rispetto agli investimenti dei privati. Di sicuro non fa i salti di gioia per le modifiche all’articolo del decreto Sblocca Italia, avente ad oggetto sgravi per gli investimenti in rete a banda larga. Gli emendamenti rendono meno fluida la disposizione sui crediti d’imposta per gli operatori. Il presidente Agcom è favorevole al partenariato pubblico-privato, ma non fa riferimenti diretti alla presunta trattativa tra Telecom e Metroweb, per la quale Vodafone ha richiesto l’intervento dell’Antitrust. La partnership potrebbe alterare le dinamiche concorrenziali nel mercato, di competenza dell’Antitrust, ma l’importanza delle ripercussioni sul settore coinvolge necessariamente anche l’Agcom.
Cardani attacca espressamente la burocrazia per i ritardi della Pubblica Amministrazione. Di sicuro è lecito attendersi un miglioramento dell’e-government, il sistema di gestione digitalizzata della Pubblica Amministrazione, che renda più semplice e veloce la fornitura dei servizi. Lo SPID, l’infrastruttura nazionale per l’accesso ai servizi digitali della PA., è in forte ritardo. Lo SPID passa di Governo in Governo, ma fatica a decollare. La mancata registrazione dei dati relativi a soggetti pubblici e privati blocca in partenza il processo di transizione dal cartaceo al digitale. Cardani ha commentato anche le recenti polemiche che hanno riguardato la neutralità della rete. Negli emendamenti italiani al pacchetto normativo sarebbero state introdotte delle condizioni che mettono a repentaglio l’uniformità del principio. Il concetto di neutralità della rete non è ancora stato disciplinato a livello europeo. Il presidente dell’Agcom fa capire di non essere contrario a priori ad un Internet a due corsie. Ma ad avere maggiori difficoltà sarebbero i piccoli operatori, meno capaci di adattarsi ad una rete a più livelli. Proprio quelli che Cardani reputa schiacciati dal sistema. Pollice in su per il wi-fi gratuito nei locali commerciali e negli uffici pubblici. Sul tema è stata presentata una proposta di legge dal Pd, che per ora ha ottenuto 108 sottoscrizioni. Nel caso in cui la legge venisse approvata, all’Agcom spetterebbe il compito di assicurare il rispetto delle norme. L’iniziativa è sicuramente meritevole di attenzione, ma bisognerebbe rendere più alta la qualità delle connessioni per non far si che resti una proposta fine a se stessa.