L’offerta finale dovrebbe essere formalizzata nelle prossime ore. La proposta di salvataggio de l’Unità è stata riformulata. L’editore dell’omonimo gruppo editoriale dovrebbe presentare una nuova offerta (la valutazione della testata dovrebbe rimanere attorno ai 10 milioni di euro) per rilevare il quotidiano con una “newco” a cui parteciperebbe con una quota minoritaria (attorno al 5%) la nuova Fondazione EYU per l’editoria del Partito democratico, che già ha rilevato la testata online Europa e che ha come capofila la tv del partito, Youdem. L’offerta questa volta dovrebbe essere accompagnata da una fidejussione bancaria a garanzia del successivo acquisto, dopo un periodo di alcuni mesi di affitto di testata, fino all’omologa da parte del tribunale davanti a cui è stata presentata proposta di concordato preventivo per la Nie, la vecchia società editrice messa in liquidazione.
Il comitato di redazione è comunque preoccupato e scrive in una nota: “Sono trascorsi 4 mesi dalla chiusura e i giornalisti de l’Unità aspettano ancora un’offerta concreta che rilevi la testata e garantisca l’occupazione. Avevamo accolto con soddisfazione l’offerta presentata dall’editore Guido Veneziani assieme alla fondazione Eyu del Pd. L’offerta tuttavia è stata giudicata dai liquidatori non adeguata in alcuni suoi profili, e sono state chieste garanzie sull’impegno finanziario e sui tempi di pagamento, garanzie che dovranno arrivare entro la prossima settimana”.
“Restano pochi giorni per salvare il giornale e la sua redazione – aggiunge il Cdr – in questo momento così importante i giornalisti chiedono al Partito democratico un impegno formale a rafforzare l’offerta nei suoi profili finanziari, passo necessario per evitare che i lavoratori – già colpiti dalle gravi inadempienze dei soci e degli amministratori della Nie e dalla perdita del lavoro – siano addirittura chiamati a rinunciare a una parte dei loro crediti. Serve uno sforzo aggiuntivo in nome della tutela dei lavoratori: siamo convinti che il Pd non mancherà di sollecitarlo”.